La morte di un operaio di Bergamo, suicida dopo aver perso il lavoro e il monito del Papa non sono solo due episodi occasionali dell’attualità ma elementi della drammatica realtà che vive il mondo del lavoro italiano. I dati dell’Istat che riportano un calo dell’occupazione dell’1,5% nell’ultimo anno e la disoccupazione giovanile al 26%, pongono dei seri dubbi sull’operato del governo, impotente nel risolvere i casi della Fiat di Termini Imerese e l’Alcoa di Portovesme e assente in Parlamento da ben 17 mesi sul tema lavoro.
Benedetto XVI durante l’Angelus in San Pietro ha parlato di realtà difficili che richiedono “grande senso di responsabilità da parte di tutti: imprenditori, lavoratori, governanti. Penso ad alcune realtà difficili in Italia – ha continuato il Papa – come Termini Imerese e Portovesme. Il Papa ha quindi “incoraggiato a fare tutto il possibile per tutelare e far crescere l’occupazione, assicurando un lavoro dignitoso e adeguato al sostentamento delle famiglie”.
Un appello e una raccomandazione molto forte che richiede delle risposte immediate e concrete. Dopo la tragica morte di Sergio Marra, operaio di Bergamo, che, dopo aver perso il lavoro si tolto la vita cospargendosi di benzina e dandosi fuoco, anche il Pd ha criticato molto duramente l’inattività del governo. Per il segretario Pier Luigi Bersani “la morte dell’operaio di Bergamo dovrebbe convincere finalmente a non volgere lo sguardo altrove, quando si parla di disoccupazione. Le stesse parole del Pontefice sono state oggi un richiamo forte. Non è accettabile che il governo continui a minimizzare il problema, dopo aver raccontato per mesi che la crisi era psicologica, che era passeggera, che l’avevamo ormai alle spalle. Il governo venga subito in Parlamento a dirci che cosa pensa della crisi (cosa che non ha mai fatto in 17 mesi!), e guardi in faccia la situazione consentendo finalmente un confronto di analisi e di proposte. E’ tempo finalmente che il lavoro entri nell’agenda politica, e ci entri al primo posto.”
Dai dati resi noti dall’Istat l’aumento della disoccupazione è più marcata nelle regioni del Nord e del Centro Italia. Nel Nord Ovest il tasso di disoccupazione è aumentato dal 3,8% al 5,5%; nel Nord Est dal 2,9% al 4,6%. Più in generale, le regioni maggiormente industrializzate hanno toccato il record dell’8,5% di disoccupati: un vero e proprio allarme visto che il margine di peggioramento, secondo le stime della Cgil, non è ancora stato raggiunto e che il tasso di disoccupazione potrebbe raggiungere presto la soglia del 10%.
Per Giuseppe Fioroni, presidente del Forum Welfare del Pd siamo difronte ad una “situazione tragica. Il governo ascolti gli operai e il Papa”
“Il governo – ha continuato Fioroni – fa ancora finta che la crisi non sia poi così dura, che quello del lavoro sia un problema minore. Basterebbe aver visto piazza San Pietro riempita dagli elmetti gialli degli operi dell’Alcoa e di Termini, basterebbe aver ascoltato l’accorato appello del Papa per la difesa del lavoro per rendersi conto di come stanno le cose. Purtroppo da domani il Parlamento invece di essere impegnato a dare risposte a questo dramma passerà il suo tempo a discutere del legittimo impedimento e del processo breve. Insomma gli affari del premier al posto dei problemi reali di tutti gli italiani”.
Dello stesso parere anche Cesare Damiano, componente Pd in Commissione Lavoro della Camera. “L’appello del Papa al governo e agli imprenditori sul tema della occupazione va seriamente ascoltato. In questa situazione di gravissima difficoltà rinnoviamo l’invito al governo di porre al centro dell’agenda politica la questione del lavoro e non quella delle leggi ad personam. E’ ormai chiaro a tutti che anche qualora l’economia dovesse avere una ripresa, come è avvenuto negli Stati uniti, questo non significherebbe un miglioramento dell’occupazione. Occorre mettere mano ad un riforma degli ammortizzatori sociali, come Pd porteremo in parlamento una nostra proposta entro il mese di febbraio, per evitare un drammatico impatto che potrebbe moltiplicare i casi di licenziamento di massa nel corso dell’anno.
A.Dra
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