"La metamorfosi del Lingotto", di Massimo Giannini
“No al ricatto della Fiat!” grida in coro la politica, di fronte all’annuncio di due settimane di Cassa integrazione in tutti gli stabilimenti di quella che fu la Real Casa dell’automobile italiana. E una volta tanto risulta quasi difficile dar torto ai demagoghi di Palazzo, che si illudono di risolvere i problemi di uno dei più importanti settori produttivi del Paese “drogandolo” di tanto in tanto con un’iniezione di incentivi pubblici. Diciamolo subito: l’azienda ha palesemente sbagliato la sua tattica. La politica sta clamorosamente sbagliando la sua strategia. E tutt’e due sembrano non aver compreso fino in fondo com’è cambiato il profilo e il ruolo di una grande impresa nel pianeta globale. La Fiat ha sbagliato la sua tattica. Lunedì scorso il consiglio di amministrazione ha annunciato i dati di consuntivo 2009 e le stime di previsione 2010. Per l’anno passato la Fiat chiude con una perdita netta di 848 milioni, i ricavi scendono del 15,9%, il fatturato dell’auto cala del 3,5%, il risultato operativo si riduce a 719 milioni e l’indebitamento netto a 4,4 …