Mese: Gennaio 2010

Chiude Davos senza risultati

Da domani, tutti a casa: anche per quest’anno il Word economic forum di Davos viene archiviato senza risultati concreti. Come lo scorso anno, quando i potenti del mondo si trovarono a fronteggiare una crisi tremenda senza un straccio di azione coordinata. Ora il peggio sembra alle spalle, ma non c’è ottimismo: «crescita modesta» sostiene Trichet. E, ancora una volta, tutti in ordine sparso. L’unica novità è la «provocazione» lanciata da Obama sulle banche, accusate di essere troppo grandi per lasciarle fallire senza disastrose conseguenze sul sistema sociale. Di qui una proposta netta: occorre tornare a una separazione tra banche commerciali e banche d’affari, Insomma, bisogna evitare commistioni, relazioni incestuose. Ma come è stata accolta la proposta di Obama? E come si concilia con la posizione alternativa dell’Europa che insiste, invece, per un rafforzamento patrimoniale delle banche? Diciamo che un po’ si concilia, ma i governi prendono tempo e, come ha suggerito Sarkozy «rinviamo ogni decisione al G20». Il presidente francese non ha tutti i torti: i parametri patrimoniali delle banche europee sono molto più alti …

Caccia no limits

Passa al senato l’emendamento Pdl che permetterà l’attività venatoria per tutti i 12 mesi, ma Prestigiacomo e Brambilla sono contrarie. Bianchi: “Maggioranza spaccata, noi continueremo a opporci”. Caccia tutto l’anno con l’eccezione di alcuni mammiferi. Spari da gennaio a dicembre, anche nel periodo estivo, quando le famiglie vanno nei boschi a fare passeggiate o pic-nic. È l’ultima follia del governo: una legge che conceda alle Regioni libertà di deroga per gli uccelli migratori e altre specie. Il Senato ha fatto il primo passo verso una prospettiva di questo tipo, approvando l’emendamento proposto dal relatore Santini per cambiare l’articolo 38 del ddl Comunitaria che prevede che i calendari “possano essere modificati nel solo senso di riduzione del periodo di attività venatoria e devono essere comunque contenuti tra il primo settembre e il 31 gennaio”. Nel corso dell’esame in commissione politiche dell’Unione Europea, i senatori Pdl hanno introdotto alcune modifiche, cancellando i limiti temporali finora in vigore. Si apre un altro capitolo del conflitto fra Italia e Ue in materia di attività venatoria. Negli anni passati la …

Emergenza lavoro, da nord a sud

“Con la Fiat il governo deve avere la forza di dirgli di stare lì, a Termini Imerese”. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani parla della situazione dei lavoratori della Fiat il cui stabilimento sta per essere chiuso ospite di Michele Santoro ed attacca la linea tenuta dal governo: “Al tavolo al ministero voglio credere che al primo punto ci sia una soluzione. Anche gli incentivi andrebbero fatti con cognizione, come hanno fatto in Francia o in Spagna. Da noi invece sono stati dati incentivi anche abbondanti, la gente ha comprato fino al 31 dicembre poi il primo gennaio c’è stato un crollo del 40%”. Servirebbe una soluzione europea: “Discutiamo con Fiat, applichiamo i modelli francesi e spagnoli, che sono lineari; non si può fare tutti i giorni su e giù, annunciando che si tolgono e poi che si rimettono. Spero che il governo dica a Fiat di restare a Termini Imerese fino a quando non si è trovata una soluzione, devono avere la forza di impedire la chiusura dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. …

"15enni in azienda come se fossero a scuola, la Camera approva", di A.G.

Come previsto l’Aula ha detto sì a maggioranza all’emendamento Cazzola che anticipa di un anno l’apprendistato: ma c’è l’obbligo di trovare un’intesa tra Regioni, ministero del Lavoro e dell’Istruzione. Bordate dall’ex ministro Fioroni: siamo il Paese con meno diplomati e laureati, imbocchiamo una china pericolosa. Nessuna sorpresa: il 28 gennaio l’Aula della Camera, a maggioranza e con il parere favorevole del governo, ha dato il via libera per l’assolvimento all’ultimo anno di obbligo di istruzione (quindi tra i 15 ed i 16 anni) attraverso l’apprendistato. Come preannunciato nei giorni scorsi, in fase di revisione finale è stato approvato un “ritocco” di non poco conto: poiché la tipologia di apprendistato-scolastico rientra nelle norme di attuazione della legge Biagi, per vedere attuata la norma sarà “necessaria l’intesa – riporta la stessa norma contenuta nel ddl lavoro – tra Regioni, ministero del Lavoro e ministero dell’Istruzione, sentite le parti sociali”.La modifica è giunta soprattutto a seguito delle tante polemiche che si sono scatenate nei giorni scorsi per l’approvazione del cosiddetto emendamento Cazzola. L’opposizione, che ha votato contro, ha …

"Riforma del lavoro al via tra flessibilità e licenziamenti facili", di Roberto Giovannini

Sembrava un provvedimento poco importante. E invece il disegno di legge numerato “1441 quater B” contiene una profonda riforma del mercato del lavoro italiano. Questo testo – approvato ieri dalla Camera e che passa al Senato – cambia completamente le regole del gioco per quanto riguarda punti fondamentali. L’efficacia erga omnes dei contratti nazionali; la possibilità di licenziare pagando una semplice indennità monetaria; il rapporto tra contratto di lavoro stabile e contratto a termine; la scelta tra giudice del lavoro e arbitro per risolvere le controversie. Usando alcune delle idee elaborate nel 2001-2002 da Marco Biagi – a cominciare dalla «certificazione» dei contratti – la riforma svuota in modo significativo il finora rigidissimo potere di regolazione sancito nei contratti nazionali, e rende sulla carta molto più flessibile (precario, dicono gli oppositori) il mercato del lavoro. E in più, la novità che riguarda l’apprendistato e l’obbligo scolastico, che potrà essere assolto anche lavorando a 15 anni. Nessuna sorpresa ieri nelle votazioni finali. Tantissime le novità, difficile sintetizzarle. Un campo è quello delle controversie di lavoro, comprese …

"Omsa, che crisi: a Faenza lavoratrici in rivolta", di Rinaldo Gianola

Lo stabilimento Omsa costeggia l’autostrada, un lungo cubo basso e grigio profilato di giallo. Al casello di Faenza si esce, si svolta a destra, poche centinaia di metri ed ecco i cancelli. Sono presidiati. Un tendone, un prefabbricato. Le bandiere di tutti i sindacati. Si gela ed è tornata pure la neve. Un paio di stufe fai-da-te attutiscono il freddo, un uomo taglia i bancali per far legna, una giovane lavoratrice col cappellino di lana targato Dolce & Gabbana organizza i turni del presidio: quattro ore a testa per ventiquattr’ore, senza mollare. Si raccolgono le disponibilità per l’intero mese di febbraio, si fa l’elenco dei numeri di telefono, ci si organizza per il cibo e il caffè. In caso di emergenza la “rete” mobilita tutti i lavoratori in pochi minuti. «Da qui non entra e non esce più niente, non vogliamo che si portino via i macchinari e i prodotti. Questo è il nostro posto di lavoro, non ce ne andremo così facilmente» avverte Valentina Drei, 35 anni, dipendente del «re del collant», il gruppo …