Chiude Davos senza risultati
Da domani, tutti a casa: anche per quest’anno il Word economic forum di Davos viene archiviato senza risultati concreti. Come lo scorso anno, quando i potenti del mondo si trovarono a fronteggiare una crisi tremenda senza un straccio di azione coordinata. Ora il peggio sembra alle spalle, ma non c’è ottimismo: «crescita modesta» sostiene Trichet. E, ancora una volta, tutti in ordine sparso. L’unica novità è la «provocazione» lanciata da Obama sulle banche, accusate di essere troppo grandi per lasciarle fallire senza disastrose conseguenze sul sistema sociale. Di qui una proposta netta: occorre tornare a una separazione tra banche commerciali e banche d’affari, Insomma, bisogna evitare commistioni, relazioni incestuose. Ma come è stata accolta la proposta di Obama? E come si concilia con la posizione alternativa dell’Europa che insiste, invece, per un rafforzamento patrimoniale delle banche? Diciamo che un po’ si concilia, ma i governi prendono tempo e, come ha suggerito Sarkozy «rinviamo ogni decisione al G20». Il presidente francese non ha tutti i torti: i parametri patrimoniali delle banche europee sono molto più alti …