Mese: Gennaio 2010

"Crollano le accuse a Del Turco", di Fabio Martini

Quel pomeriggio di metà luglio il Procuratore capo di Pescara Nicola Trifuoggi sembrò a tutti sinceramente convinto e convincente nel motivare la richiesta di arresto del presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco, di assessori e funzionari della sua Giunta: «Stavano distruggendo la sanità in Abruzzo», gli indagati sono «schiacciati da una valanga di prove», è dimostrato il pagamento di tangenti, «una barca di soldi, circa 30 miliardi di vecchie lire». Grande fu l’effetto di quel tintinnar di manette: l’immediato infarto della giunta di centrosinistra e cinque mesi più tardi la vittoria del centrodestra alle elezioni anticipate. Sull’inchiesta si spensero i riflettori: le parole di Trifuoggi sembravano preludere ad un processo così ben istruito da poter essere rapidamente archiviato. E invece dal giorno degli arresti – era il 14 luglio 2008 – la Procura si è avvalsa per due volte della facoltà di chiedere una proroga delle indagini. In un anno e mezzo sono state disposte circa un centinaio di rogatorie internazionali alla ricerca di conti esteri o di società off-shore. Ma non un soldo …

"Calderoli, ministro della complicazione", di Sergio Rizzo

Dopo il decreto taglia-leggi si è dovuto fare il decreto salva-leggi. Dal Carroccio aveva giurato battaglia, Alberto Da Giussano-Calderoli, alla burocrazia del Barbarossa romano. Mulinando sopra la testa lo spadone da ministro della Semplificazione Normativa: «Taglierò 50 mila poltrone! 34 mila enti impropri! 39 mila leggi inutili!». Ma di poltrone, finora, manco una. Degli enti impropri, poi, non ne parliamo. Sulle prime Roberto Calderoli li aveva definiti minacciosamente nel suo Codice delle Autonomie addirittura «enti dannosi»: consorzi di bonifica, bacini imbriferi, comunità montane, difensori civici, tribunali delle acque, enti parco… Poi, dopo aver cancellato con un tratto di penna quel termine «dannosi» (troppo crudo?) la lista degli enti da abolire è stata alleggerita fino a svanire completamente. Come neve al sole. Qualche taglietto era rimasto nella manovra del 2010? Via anche quello. Secondo Italia Oggi l’abolizione dei difensori civici (ma solo quelli comunali) e delle circoscrizioni nei Comuni slitterà di un anno grazie a un emendamento al decreto milleproroghe, varato dal governo tre giorni dopo la Finanziaria. E slitterà anche la prevista riduzione delle poltrone …

"L'inferno di Rosarno e i suoi responsabili", di Eugenio Scalfari

Al Sud solo i volontari cercano di sfamare gli “ultimi”. Il partito dell´amore dovrebbe materializzarsi in quelle terre di violenza mafiosa Il governo e le istituzioni locali non si accorgevano di quanto stava avvenendo? Non vedevano l´accumularsi di materiale infiammabile? A Rosarno ha infuriato per due giorni e due notti prima una sommossa e poi una caccia al “negro” con ronde armate che sparano a pallettoni per ferire e ammazzare. Nel terzo giorno, cioè ieri, gran parte degli immigrati è stata portata via dalla polizia nei centri di concentramento chiamati centri di accoglienza, sulla costa jonica della Calabria, ma la caccia al “negro” continua contro i pochi dispersi che vagano ancora nella piana di Gioia Tauro. Un incidente mortale potrebbe ancora accadere, visto lo stato d´animo dei “cacciatori” che ricorda quello degli aderenti al “Ku Klux Klan” nell´America degli anni Sessanta. Siamo arrivati a questo? Perché ci siamo arrivati? I calabresi hanno difetti e virtù, come dovunque in Italia e nel mondo. Fra le virtù più radicate c´è quella dell´ospitalità, che ha un che di …

"Primarie in Puglia e Lazio altrimenti si snatura il Pd", di Federico Geremicca

Parla Rosy Bindi: «Non si può rompere con Vendola perchè lo chiede Casini». Lei però mi deve concedere due brevissime premesse, altrimenti il rischio è che lo spirito di questa nostra intervista venga del tutto frainteso». Rosy Bindi è a casa sua, a Sinalunga: e visto che lo chiede, cominciamo appunto con le premesse. «La prima: il Pd sta molto meglio di quanto sembri leggendo i giornali, e anche le elezioni regionali andranno meglio di quel che qualcuno ipotizza. La seconda: io non sono una che brontola, sono il presidente dell’Assemblea nazionale del Pd e dunque quel che le dirò non è una critica ad alcuno quanto, piuttosto, un contributo a fare le scelte giuste e magari a correggerne qualcuna già compiuta. Bisogna sapere che non abbiamo molto tempo: e che dalle prossime 36 ore dipendono molte più cose di quel che si possa immaginare…». Queste le premesse: che non bastano, però, ad addolcire l’impatto di un ragionamento rigoroso e severo. Del resto, il quadro è quello che è. La vicenda che sta dilaniando il …

"Pdl, Fini non rompe ancora Ma non si fida più del premier", di Susanna Turco

L’accordo con l’Udc nel Lazio, grazie alla figura chiave della “sua” Polverini lo riempie di soddisfazione per la capacità di guardare al futuro cui allude. E non ha mancato di esibirlo, in un lungo incontro ieri con il suo futuribile alleato Pier Ferdinando Casini. Eppure, Gianfranco Fini è in queste ore alle prese con una operosa, quanto magmatica, riflessione sul da farsi. Sul tavolo le ipotesi ci sono tutte: da quella di mettersi a «rinegoziare» il proprio peso ai vari livelli di governo e di partito, a quella di una scissione – con buona pace dei Bonaiuti e dei Gasparri che ieri si sono affrettati a smentirla. Eppure, nel primo caso si tratta di un passo indietro verso la politica politicante che l’ex leader di An non ha gran voglia di fare, perché credeva che per lui con la nascita del Pdl e l’ingresso alla Camera «il tempo dei negoziati fosse finito». Gruppo autonomo Nel secondo caso, quello del gruppo autonomo, si tratta di una ipotesi che il presidente della Camera non vorrebbe prendere in …

"Quante sono le Rosarno d'Italia?", di Cesare Martinetti

La rivolta di Rosarno è scoppiata nelle stesse ore in cui il ministro dell’Interno, a distanza di pochi chilometri, discuteva con i responsabili dell’ordine pubblico in Calabria la risposta dello Stato alla bomba esplosa contro la procura. Una coincidenza casuale ma davvero simbolica che nella saldatura tra l’emergenza cronica chiamata mafia (‘ndrangheta, camorra, ecc.) e la nuova emergenza che si chiama immigrazione ci consegna all’inizio di questo 2010 un’agenda sociale drammatica. Quello che sta accadendo a Rosarno in queste ore ci riguarda tutti: il nostro quartiere, le nostre periferie, a Sud e a Nord, interroga la nostra coscienza di cittadini, sfida l’intelligenza e mette alla prova quello che si chiamava il sentimento democratico. Non è un problema solo italiano. Una rivolta del tutto analoga a quella di Rosarno è scoppiata qualche mese fa a Calais, nel Nord della Francia, da dove le bianche scogliere di Dover appaiono come un miraggio alle migliaia di migranti (soprattutto afghani, pakistani, iracheni) che premono per sbarcare in Gran Bretagna. Gli ammiratori acritici di quanto avviene al di là delle …

"L´Italia ha perso 400 mila posti. In Europa, uno su dieci senza lavoro ", di Luisa Grion

L´Istat: a novembre tasso di disoccupati all´8,3%. Sotto la media Ue. In totale sono due milioni. Quasi 400 mila posti di lavoro in meno in un anno, 44 mila persi solo fra ottobre e novembre: se ormai da qualche mese si parla di uscita dal tunnel gli effetti della crisi continuano a manifestarsi. Lo segnalano gli ultimi dati Istat sulla disoccupazione: a novembre 2009 ha raggiunto quota 8,3 per cento, in netta crescita rispetto al 7,1 per cento di un anno prima. Va detto che le cose vanno male ovunque, e altrove peggio che qui, visto che la media della zona euro è al 10 per cento – dato record dal 1998 – e visto che i senza lavoro continuano ad aumentare anche negli Stati Uniti, dove la disoccupazione resta inchiodata al 10 per cento e la ventata di ottimismo soffiata a novembre è stata annullata prima delle feste (per la prima volta dagli ultimi due anni la caduta si era arrestata, ma a dicembre sono stati persi altri 85 mila posti di lavoro). Gli …