Mese: Gennaio 2010

Scuola: Pd, solo negli annunci i soldi per l’integrazione

“Senza fondi il tetto del 30 per cento è solo un dibattito ideologico”. “La questione dell’integrazione dei bambini immigrati in Italia non si può limitare a un dibattito sul sì o no al tetto del 30 per cento e con la risposta che il governo ci ha dato oggi in aula alla Camera si svela l’inesistenza delle risorse necessarie, e promesse, per questo obiettivo”. Lo dichiarano i deputati del Pd della commissione Cultura Maria Coscia, Letizia De Torre, Manuela Ghizzoni e Giovanni Bachelet al termine del dibattito su un’interpellanza del Gruppo Pd. “Il tema vero – sostengono i deputati democratici – è come sostenere i progetti di insegnamento della lingua italiana, favorire la piena integrazione, il buon andamento delle classi e il successo scolastico dei bambini. E’ incredibile che, ancora ieri, il ministro Gelmini insistesse sulla disponibilità di risorse (fino ad annunciare ben 20 milioni di euro per corsi pomeridiani di italiano per gli stranieri) e come al contrario, a una precisa nostra domanda, il governo non assicuri un bel niente”. “Si parla genericamente di …

"Quei silenzi sul lavoro nero", di Tito Boeri

Mi sono chiesto molte volte perché in Italia le associazioni imprenditoriali non protestino mai o quasi mai contro le nostre stringenti e anacronistiche politiche dell´immigrazione. Altrove sono le rappresentanze dei datori di lavoro ad alzare la voce quando si abbassano le quote di ingresso, impedendo l´arrivo di nuovi immigrati. Chi paga il lavoro di altri ha tutto da guadagnare nell´avere manodopera a basso costo, come quella immigrata. Paradossalmente in Italia sono invece i sindacati, tra le cui fila ci sono molti lavoratori poco qualificati che possono legittimamente temere la competizione salariale dei nuovi arrivati, che si sono opposti, soprattutto per ragioni ideologiche, alla chiusura delle frontiere, mentre le associazioni di categoria sono state silenti nell´accogliere leggi, come la Bossi-Fini, che impongono vere e proprie forche caudine ai lavoratori e datori di lavoro che vogliano mettersi in regola. Perché? La risposta ci viene da vicende come quella di Rosarno e dalla prima indagine rappresentativa degli immigrati clandestini, condotta in Italia. Gli immigrati arrivano comunque perché le restrizioni sugli ingressi non vengono minimamente rispettate. Sarà così fin …

"Port-au-Prince, a mani nude tra le macerie della città che non c'è più", di Maurizio Molinari

Impressionante il numero delle vittime. Un politico locale: forse 500 mila. Ancora incerto il destino degli italiani sull’isola: 70 su 190 stanno bene. Dai finestrini del bimotore dell’Air Caribe la capitale di Haiti appare un cimitero di rovine a perdita d’occhio. È il primo aereo civile che arriva da Santo Domingo all’aeroporto di Isabelle e atterra su una pista dove pochi poliziotti tentano di tenere a bada centinaia di persone che cercano di fuggire sui pochi aerei militari arrivati per portare aiuti. In città il palazzo del presidente è crollato, il parlamento è in macerie, la cattedrale non c’è più, come anche dozzine di chiese e l’ospedale principale. Centinaia di corpi coprono le strade giacendo sotto cumuli di polvere attorno ai quali i sopravvissuti si aggirano in religioso silenzio o gridano disperazione e rabbia, braccia aperte verso le nuvole basse del cielo dei Caraibi. Si levano canti di disperazione e nenie religiose, come preghiere lanciate in un vuoto disperato. Non c’è nessuno che raccolga le salme, ciò che resta dell’autorità governativa sono scarni comunicati trasmessi …

Sul taglio delle tasse Berlusconi fa retromarcia. L'avevamo previsto

Bersani: “Giravolta irresponsabile. Quando bisogna aiutare famiglie e lavoratori, la crisi non c’è. Quando bisogna ridurre le tasse, la crisi c’é!”. Gli esponenti PD e i commentatori di pdnetwork.it avevano visto giusto fin da domenica: “Silvio si rimangerà tutto, è dal 1994 che promette di abbassare le tasse e non lo fa”. In fondo, è solo una vecchia tattica, ormai: alle prese con una grottesca battaglia ad libertatem (la sua) sulla giustizia, il premier getta fumo negli occhi riproponendo la favola delle tasse più leggere con due aliquote. Per poi smentirsi. La prima volta è stata nel 1994. Da allora, Berlusconi non ha mutato di una virgola le sue abitudini: nei momenti critici, niente di meglio che gettare fumo negli occhi ai cittadini, tanto meglio se, in quel momento sono elettori, promettendo di arricchire i portafogli. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, parla di una “irresponsabile giravolta. Prima l’Irap, poi la riforma fiscale…annunci, propaganda e rapidissima marcia indietro. Mi pare una inaccettabile presa in giro. Quando si tratta di fare interventi per il lavoro …

Scuola, l’integrazione si fa investendo. Non con i "tetti", di Luigi Berlinguer

Da anni tante amministrazioni di centrosinistra praticano politiche educative di integrazione. Diritto fondamentale è garantire a tutti – non uno di meno – l’accesso all’istruzione. Forse c’è un’astuzia di stampo leghista nell’idea del tetto del 30% di alunni immigrati per singola classe e qualunque misura che cerchi (subdolamente) di ghettizzare quei bimbi va combattuta: l’esito, brutale, sarebbe una Rosarno sotto altra forma. La composizione eterogenea di una classe scolastica è una forma peculiare di biodiversità educativa. È moralmente e civilmente educativa e produce risultati didattici più efficaci. Condizione della qualità e del successo didattico è l’integrazione dei diversi alunni, la costruzione di un gruppo che fonda un equilibrio più avanzato capace di esaltare il metodo didattico. Le classi non si possono comporre a caso perché non si può abbandonare a se stessi i bambini in un’aula senza pretendere reali risultati educativi. Lo squilibrio numerico può essere fatale. Ma se un bambino immigrato conosce perfettamente l’italiano, vive la nostra “cultura”, non va inserito in una quota di “diversità”. Ritengo, non da oggi, che esistano due diritti …

Mezzogiorno, governo battuto alla Camera da mozione PD

Il Governo è stato battuto alla Camera nelle votazioni sulle mozioni per l’occupazione nel Mezzogiorno. L’aula ha approvato la parte del documento presentato dal Pd su cui l’esecutivo, con il sottosegretario al Welfare Pasquale Viespoli, aveva dato parere negativo. L’Assemblea di Montecitorio ha approvato la mozione del Pd con 269 voti a favore e 257 contrari. “E’ merce rara mettere sotto il governo e non volevo far mancare il mio contributo, ma è da capire come questo sia possibile, con una margine in più di 80 – 90 parlamentari , andare sotto alla Camera”. Questo è stato il primo commento del presidente dei deputati del Pd, Dario Franceschini. “D’altra parte il ricorso continuo alla fiducia serve proprio a questo, usare un meccanismo coercitivo oppure la maggioranza fa acqua”. “È la trentacinquesima volta che il Governo viene battuto alla Camera”, ha aggiunto il segretario d’Aula del gruppo democratico, Erminio Quartiani. “Quella di oggi è una doppia bocciatura per l’esecutivo perché non solo è la dimostrazione che la maggioranza è sempre più debole, l’Mpa ha votato contro …