Mese: Gennaio 2010

"La sfida della politica", di Carlo Federico Grosso

Il Senato ha approvato ieri il processo breve, l’ultima legge ad personam studiata per sottrarre Berlusconi ai suoi processi. Una vergogna che non merita neppure più discutere. Se il testo diventerà davvero legge, provocherà disastri nell’esercizio quotidiano della giustizia, e si potrà soltanto sperare che la Corte Costituzionale sia veloce nel rilevare la sua palese illegittimità. In questo giorno poco fausto per le prospettive di giustizia, vale peraltro la pena di affrontare un tema, che, risolto malamente, rischierebbe di compromettere ancora di più il rispetto della legalità nel nostro Paese. È stato ancora una volta Berlusconi a porlo sul tappeto, quando all’attività giudiziaria svolta dai magistrati ha contrapposto, in termini di sfida, la forza che deriva ai politici dall’investitura ottenuta con il voto popolare. Questo tema è stato affrontato qualche tempo fa da questo giornale in un bellissimo articolo di Barbara Spinelli. La conclusione dell’autrice è stata netta: anche l’eletto dal popolo è tenuto a rispettare la legge. Anzi, senza rispetto della legalità da parte di tutti, inclusi coloro che hanno ricevuto l’investitura a governare, …

Ispra: Pd, accordo passo avanti, ma ora valorizzare ruolo e conoscenze

“La decisione dei lavoratori di Ispra di scendere dal tetto dopo 2 mesi di mobilitazione è certamente una buona notizia, ma l’accordo raggiunto è solo l’inizio di un percorso. Ribadiamo la necessità di operare attivamente per la valorizzazione piena dell’agenzia, un fiore all’occhiello del sistema ambientale e della ricerca nel nostro Paese. Le risorse umane e il ruolo dell’Ispra servono a utilizzare al meglio conoscenze e capacità di controllo e di valutazione in un settore tanto delicato per la tutela e la qualità della vita dei cittadini e del nostro sistema ambientale. Nella fase nuova che si sta aprendo, questo ruolo non può essere ignorato da un governo che intenda prestare vera attenzione alle tematiche ambientali. Continueremo a vigilare per una piena e soddisfacente applicazione dell’accordo e perché questo sia seguito da una reale valorizzazione dell’istituto e delle sue professionalità. Resta intatta la preoccupazione per la politica del governo, che, colpevolmente, riduce le risorse in favore della ricerca pubblica, scelta che si dimostra ancora più grave data una congiuntura economica che richiederebbe invece ogni sforzo …

Apprendisti a 15 anni. Ghizzoni (PD): "Così si va verso il caos assoluto"

«La maggioranza dovrà assumersi le proprie responsabilità per questa scelta, che è sbagliata e che è destinata a produrre gravi disagi agli studenti e difficoltà nella vita delle scuole». Così la capogruppo del pd nella commissione cultura della Camera, Manuela Ghizzoni, commenta l’approvazione dei regolamenti per il riordino della scuola secondaria superiore con il voto negativo del pd e delle altre forze di opposizione. «Questo atto- spiega Ghizzoni- affonda le proprie radici nei tagli di Tremonti imposti all’istruzione pubblica: si è preteso di dare una veste di pseudo riforma a ciò che altro non è se non un assestamento di bilancio. Solo così si può spiegare la riduzione di ore di insegnamento, di cattedre, di laboratori, di discipline. a fronte di una necessità vera di riformare dalle fondamenta il nostro sistema delle scuole superiori si è preferito impoverire l’offerta formativa. Oggi in commissione la maggioranza non ha voluto accettare la nostra proposta, di buon senso, di rinviare di un anno l’applicazione dei regolamenti, al fine di migliorarne i contenuti e reperire le risorse necessarie. Il …

Anna Finocchiaro: «L'interesse privato è la loro priorità», di Nini Andriolo

Una maggioranza senza vergogna, è l’interesse privato del Capo del governo la vera priorità del centrodestra…». Presidente Finocchiaro, con il processo breve siamo al diciannovesimo provvedimento ad personam in ordine di tempo…. «Una sequela ininterrotta che si è perpetuata da un governo Berlusconi all’altro per diverse legislature. Quella attuale è un’operazione a tenaglia: si parte con il processo breve, nel frattempo – alla Camera – si discute il legittimo impedimento, contemporaneamente hanno tentato un decreto legge per ottenere una norma da utilizzare subito nei processi di Milano e, dall’altra parte, si minaccia il Lodo Alfano costituzionalizzato. Tutto questo mentre il Paese attraversa una crisi difficilissima che investe le famiglie, in particolare quelle del Mezzogiorno». Il Parlamento “occupato” dai problemi privati del premier, quindi. Come se ne esce? «Il Parlamento usato. Con conseguente spreco di tempo e di risorse pubbliche. Il potere legislativo utilizzato per un unico ossessivo scopo: quello di salvare il premier dai processi che lo riguardano». Per il senatore Gasparri il processo breve serve a dare giustizia al Paese… «Questo provvedimento, in realtà, …

Taglia i processi mentre alza le tasse

C’è un Paese dove si parla di giustizia come della prima cosa da riformare. Mentre nel mondo si parla di lavoro tasse, imprese, ambiente. C’è un Paese dove si dice che la crisi è passata e i giornali pensano solo alle alleanze per le regionali. Mentre nel mondo si affronta la crisi con interventi massicci a sostegno dell’occupazione. Questo paese è l’Italia ma il rischio è che il governo e l’informazione ci portino verso il mondo di Avatar, il kolossal campione d’incassi ambientato nel mondo di Pandora) persi dietro problemi che non sono quelli delle persone reali. Ieri sera il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, ospite a Ballarò ha affrontato proprio questi temi scottanti: lavoro, fisco, impresa, riforma sanitaria e difesa dell’ambiente. E lo ha fatto portando ad esempio i Parlamenti degli altri Paesi, come la Francia, la Germania o gli Stati Uniti, dove con l’inizio del nuovo anno si è iniziato a discutere di economia reale, mentre i temi di discussione che impregnano la politica italiana in questi giorni, riguardano solo i problemi …

"Lo strano caso del partito del premier", di Luigi La Spina

La mappa delle candidature per il voto amministrativo di marzo è diventata, ormai, la più efficace rappresentazione della vera forza dei partiti in Italia. Una sciagurata legge elettorale per la Camera e per il Senato, infatti, ha trasformato i parlamentari in personaggi nominati dalle segreterie romane, rompendo la dipendenza dal territorio nel quale formalmente si presentano. Ecco perché la battaglia di questi giorni per scegliere gli aspiranti alla carica di presidente di Regione o di sindaco, nei Comuni dove sono previste elezioni abbinate, finisce per svelare una radiografia politica del nostro Paese assai illuminante. Se, per questa volta, si limita l’osservazione allo schieramento di centrodestra, balza subito agli occhi la persistenza, dopo quasi vent’anni, della straordinaria anomalia nel rapporto tra la leadership di Berlusconi e il suo partito. La decisione di candidare Renato Brunetta a sindaco di Venezia, uno dei ministri più popolari del governo, ma anche uno dei rappresentanti più vicini all’anima originaria di Forza Italia, quella radicalmente liberista e populista, sembra costituire l’eccezione che conferma la regola di una estrema debolezza del partito …

"Obbligo addio?", di Maurizio Tiriticco

Com’è noto, secondo l’attuale maggioranza, la crescente incultura dei nostri giovani dipende direttamente dai pedagoghi sessantottini, molti comunisti e qualche utile idiota, che con il sei politico si sono adoperati per regalare a tutti, nessuno escluso, titoli su titoli! Un disegno perverso finalizzato a fare del nostro Paese un popolo di ignoranti! Mah! Se così fosse, da questa maggioranza ci si aspetterebbe un percorso inverso: investire sull’istruzione! La scelta, invece, com’è noto, è ben diversa! Tagliare sull’istruzione e puntare solo sui cosiddetti meritevoli! E gli altri? Tutti al macero! Ed è anche noto che uno degli ultimi atti dei comunisti in favore dell’incremento dell’ignoranza è stato quello di innalzare l’obbligo di istruzione di due anni! Il tutto per riempire le aule di sfaticati e regalare diplomi, o meglio certificazioni di competenze, secondo il nuovo linguaggio, sempre inventato da questi diabolici sovversivi! Liquidare l’obbligo di istruzione è stato, quindi, uno degli obiettivi primari perseguito dall’attuale maggioranza. Un po’ di storia: il nuovo obbligo, sancito dal dm 139 del 22 agosto 2007, è partito con l’anno scolastico …