Giorno: 29 Gennaio 2010

"Omsa, che crisi: a Faenza lavoratrici in rivolta", di Rinaldo Gianola

Lo stabilimento Omsa costeggia l’autostrada, un lungo cubo basso e grigio profilato di giallo. Al casello di Faenza si esce, si svolta a destra, poche centinaia di metri ed ecco i cancelli. Sono presidiati. Un tendone, un prefabbricato. Le bandiere di tutti i sindacati. Si gela ed è tornata pure la neve. Un paio di stufe fai-da-te attutiscono il freddo, un uomo taglia i bancali per far legna, una giovane lavoratrice col cappellino di lana targato Dolce & Gabbana organizza i turni del presidio: quattro ore a testa per ventiquattr’ore, senza mollare. Si raccolgono le disponibilità per l’intero mese di febbraio, si fa l’elenco dei numeri di telefono, ci si organizza per il cibo e il caffè. In caso di emergenza la “rete” mobilita tutti i lavoratori in pochi minuti. «Da qui non entra e non esce più niente, non vogliamo che si portino via i macchinari e i prodotti. Questo è il nostro posto di lavoro, non ce ne andremo così facilmente» avverte Valentina Drei, 35 anni, dipendente del «re del collant», il gruppo …

"Italia al primo posto nel G5 delle mafie", di Marco Panara

Nel G5 della criminalità l´Italia è in testa. Abbiamo la mafia più potente e, per volume d´affari dell´economia criminale, siamo il secondo mercato del pianeta, dopo gli Stati Uniti e prima del Giappone e della Cina. Nella classifica delle grandi mafie globali, quelle italiane prese nel loro complesso sono al posto numero uno. Seguono la mafia cinese, la Yakuza giapponese, la mafia russa e le mafie sudamericane. Insieme questi cinque sistemi criminali, ciascuno formato da diverse organizzazioni, si spartiscono cifre che sono nell´ordine delle migliaia di miliardi di dollari realizzati su vari mercati. Quello degli Stati Uniti da solo viene valutato 310 miliardi di dollari, quello italiano 112, quello giapponese e cinese rispettivamente 84 e 83. Traffici di droghe e di uomini, di farmaci e di oggetti contraffatti, di armi, di prodotti chimici, di rifiuti tossici, traffici di tutti i tipi. Per la prima volta i numeri e i sistemi di relazioni che sono alla base di questi immensi affari illeciti sono stati messi insieme, con una analisi indipendente realizzata dal Global Agenda Council on …

Cosentino, la Cassazione conferma l'arresto

La richiesta di arresto a carico del sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, è legittima. Lo ha appurato la Corte di Cassazione questo pomeriggio, rigettando il ricorso proposto dagli avvocati dell’esponente Pdl. A motivare la richiesta, espressa nel novembre 2009 dal gip di Napoli, l’accusa a carico di Cosenino di associazione a delinquere di stampo mafioso. In particolare il sottosegretario avrebbe intrattenuto rapporti con il clan dei casalesi per tutti gli anni ’90, incrementandone il potere economico. Nonostante la richiesta di arresto, oggi convalidata dalla Cassazione, Nicola Cosentino continua ad occupare gli scranni di Montecitorio,oltre ad essere coordinatore Pdl per la Campania. La Camera dei Deputati ha già respinto, lo scorso 10 dicembre, la richiesta di autorizzazione a procedere avanzata dal gip. La decisione della Suprema Corte, nei fatti, non produrrà nessun nuovo effetto. Cosentino non andrà comunque in carcere, cosa che potrebbe invece accadere nel momento in cui egli non fosse più in Parlamento. Non bastasse l’indecenza di un paese in cui l’impunità è una regola comunemente accettata ed in cui gli esponenti della maggioranza non …

"L'Italia rassegnata", di Ferdinando Camon

Ho ospite in casa un amico straniero, un francese. Passiamo giornate e serate insieme. E guardiamo la tv. Il suo sguardo ha cambiato il mio. Lui, straniero, guarda con eccitazione notizie delle quali io, italiano, neanche m’accorgo. A Favara è crollata una casa, due bambine sono morte, carabinieri e magistrati si son riuniti per vedere se c’è qualche problema: il crollo è colposo? è colpevole? ci sono case nuove non assegnate? perché? ci sono responsabilità? Ieri sera trapelava che non c’era nessun indagato. Perché? Bisogna vedere a chi spettava la sicurezza a suo tempo, a chi il controllo degli edifici, a chi l’assegnazione degli alloggi. Per me, italiano, è tutto normale. È stato così nel passato, lo è nel presente, lo sarà nel futuro. Non ho mai pensato di lasciare ai miei figli un’Italia senza mafia, senza camorra e senza ‘ndrangheta. Mafia, camorra e ‘ndrangheta qui sono e qui resteranno. Edilizia e mancati controlli formano un binomio fisso. Morte di inquilini e nessun indagato è la prassi. Sud e disgrazie vanno insieme. Dal Sud diranno: …