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Elie Wiesel alla celebrazione in Aula. Inaugurazione della mostra "Auschwitz-Birkenau"

La Camera dei deputati, a dieci anni dall’entrata in vigore della legge che ha istituito il Giorno della Memoria per ricordare la Shoah, celebra l’evento, alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nell’Aula di Montecitorio, mercoledì 27 gennaio, alle 12,15. Alla celebrazione, che sarà aperta dal Presidente della Camera, Gianfranco Fini, interverrà il Premio Nobel per la Pace, Elie Wiesel. L’iniziativa sarà trasmessa in diretta dal canale satellitare della Camera, dalla webtv e da Rai Uno.
Prima della cerimonia in Aula, alle ore 12, Wiesel, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, inaugureranno, nella Sala dei Busti, la mostra “Auschwitz-Birkenau, 65° Anniversario della Liberazione, 27 gennaio 1945 – 27 gennaio 2010”. Attraverso documenti, fotografie e lettere inedite, oggetti provenienti dai ghetti e dal campo di Auschwitz-Birkenau, testimonianze scritte e figurate e filmati, la mostra intende offrire al pubblico la possibilità di conoscere quanto vissuto da milioni di persone prima, durante e dopo il loro internamento nel campo di sterminio.

La mostra sarà aperta al pubblico dal 27 gennaio al 26 febbraio, con ingresso gratuito da Piazza Montecitorio, da lunedì a venerdì dalle 10 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 14; il 27 gennaio dalle 14 alle 19.

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Biografia di Elie Wiesel
Premio Nobel per la pace 1986
Elie Wiesel è nato nel 1928 a Sighet, in Romania, da Shlomo e Sarah, due ebrei ortodossi di discendenza ungherese che avevano, oltre a Elie unico maschio, altre tre figlie.

Szighet ridivenne parte dell’Ungheria nel 1940 e nel 1944 i nazisti deportarono gli ebrei ungheresi al campo di concentramento di Birkenau. Sua madre ed una delle tre sorelle vennero immediatamente “selezionate” come inabili al lavoro ed inviate alle camere a gas, mentre lui e suo padre vennero mandati al campo vicino di Auschwitz III-Monowitz, un sottocampo dove i deportati erano obbligati a lavorare nel grande complesso chimico Buna Werke, proprietà della I.G. Farben. Wiesel fu alloggiato nella stessa baracca di Primo Levi.

Nel gennaio 1945, mentre le forze sovietiche si avvicinavano ad Auschwitz, i tedeschi decisero di evacuare il campo e trasferire i prigionieri al campo di concentramento di Buchenwald, dove il padre di Wiesel morì poco dopo, prima che il campo venisse liberato nell’aprile 1945.

Dopo la guerra, Wiesel finì in un orfanotrofio francese. Nel 1948 cominciò a studiare alla Sorbona. Lavorò per un breve periodo per il quotidiano francese L’arche, come giornalista.

Conobbe per un’intervista il vincitore del Premio Nobel per la letteratura François Mauriac, che lo persuase a scrivere e raccontare la sua esperienza nei campi di sterminio. Da questo incontro nacque quello che è considerato il capolavoro di Wiesel, La notte.

Più tardi Wiesel si trasferì negli USA, assumendone poi la cittadinanza nel 1963. Il Presidente Jimmy Carter lo chiamò a presiedere la Commissione Presidenziale sull’Olocausto, di cui fu Presidente dal 1978 al 1986, impegnandosi fortemente per la costruzione dell’Holocaust Memorial Museum. E’ Presidente fondatore dell’Accademia Universale delle culture di Parigi e della Fondazione per l’Umanità Elie Wiesel, un’organizzazione creata insieme a sua moglie per combattere l’indifferenza, l’intolleranza e l’ingiustizia. Ha ricevuto oltre 100 lauree honoris causa da istituzioni d’insegnamento superiore.

Sostenitore della causa d’Israele, Elie Wiesel ha anche difeso la causa degli ebrei sovietici, degli indiani miskito nicaraguensi, dei desaparecidos argentini, dei rifugiati della Cambogia, dei curdi, delle vittime delle carestie e dei genocidi in Africa, delle vittime dell’apartheid in Sud Africa e delle vittime della guerra nella ex-Iugoslavia. Per più di dieci anni, Elie Wiesel e sua moglie Marion si sono dedicati alla causa degli ebrei di Etiopia emigrati in Israele, in particolare attraverso la Fondazione Beit Tzipora Centers, che opera per istruire e dare ai giovani etiopi-israeliani un’opportunità per crescere e partecipare pienamente alla società israeliana.

Docente universitario, ha insegnato presso l’Università di New York, Yale e Boston.

Premio Nobel per la pace nel 1986, ha ricevuto la Medaglia d’Oro del Congresso degli Stati Uniti nel 1985 e, nel dicembre 1992, la prestigiosa Medaglia presidenziale della libertà dal Presidente George H. W. Bush.

Ha al suo attivo oggi oltre quaranta libri, tra romanzi e saggi, alcuni dei quali hanno ricevuto importanti premi (Prix Médicis, Prix Livre Inter, Gran Premio di Letteratura della Città di Parigi), e due libri di memorie.