"Il cimitero del diritto", di Massimo Giannini
Con un tocco di comicità involontaria, il presidente del Consiglio dice l’indicibile: non si presenta nelle aule dei processi Mills e diritti tv Mediatrade perché il tribunale di Milano è “un plotone di esecuzione”. Ma nello stesso giorno in cui si lascia andare all’ennesimo attacco contro la magistratura, lui stesso trasforma le aule del Parlamento nella “camera a gas” del diritto. Non c’è altro modo per definire il via libera del Senato alla riforma del cosiddetto “processo breve”. Oggi si celebra la morte della giurisdizione, violata e uccisa in nome di tutti, ma per salvare la vita di uno solo. Un’altra legge ad personam, la ventesima in quindici anni, che fingendo di stabilire termini rigorosi per l’avvio e la conclusione dei processi, e nel rispetto apparente del riformato articolo 111 della Costituzione, ha come unico scopo quello di considerare automaticamente “estinti” i due processi che vedono ancora coinvolto Silvio Berlusconi. La micidiale “norma transitoria” stabilisce che i limiti temporali ridotti riguardano tutti quei processi in corso “per reati coperti dall’indulto e puniti con pena pecuniara …