"La sfida della politica", di Carlo Federico Grosso
Il Senato ha approvato ieri il processo breve, l’ultima legge ad personam studiata per sottrarre Berlusconi ai suoi processi. Una vergogna che non merita neppure più discutere. Se il testo diventerà davvero legge, provocherà disastri nell’esercizio quotidiano della giustizia, e si potrà soltanto sperare che la Corte Costituzionale sia veloce nel rilevare la sua palese illegittimità. In questo giorno poco fausto per le prospettive di giustizia, vale peraltro la pena di affrontare un tema, che, risolto malamente, rischierebbe di compromettere ancora di più il rispetto della legalità nel nostro Paese. È stato ancora una volta Berlusconi a porlo sul tappeto, quando all’attività giudiziaria svolta dai magistrati ha contrapposto, in termini di sfida, la forza che deriva ai politici dall’investitura ottenuta con il voto popolare. Questo tema è stato affrontato qualche tempo fa da questo giornale in un bellissimo articolo di Barbara Spinelli. La conclusione dell’autrice è stata netta: anche l’eletto dal popolo è tenuto a rispettare la legge. Anzi, senza rispetto della legalità da parte di tutti, inclusi coloro che hanno ricevuto l’investitura a governare, …