"Ricerca, senza soldi la scienza si ferma: tra 10 anni l’Italia non avrà più cervelli" , di Valentina Arcovio
Con i pochi soldi che vengono destinati alla ricerca di base il nostro paese rischia – tra dieci anni – di rimanere senza cervelli. «Se non si sostiene questo tipo di ricerca – dice Roberto Petronzio, presidente dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) – non si formano menti brillanti e creative. E senza menti brillanti e creative non c’è progresso e innovazione». E’ un po’ come mettere un’ipoteca sul futuro della scienza in Italia. Il pericolo è reale e i numeri sono drammaticamente emblematici. Stando all’ultima rilevazione Istat, sui 18.231 milioni di euro che in totale il nostro paese (Stato e imprese private) investe in Ricerca & Sviluppo (R&S) solo una piccolissima fetta va alla ricerca di base. Tra pubblico e privato, solo il 26 per cento (4.700 milioni di euro) degli investimenti complessivi va a finire nelle tasche dei cervelli che lavorano per creare conoscenza e, quindi, innovazione. «Bisogna mettersi in testa – dice Tommaso Maccacaro, presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) – che non esiste ricerca applicata senza ricerca di base. Senza le …