Giorno: 11 Gennaio 2010

Bersani: "Sulla giustizia il governo va avanti a testa bassa. Così a rischio le riforme"

Il segretario PD: “No ai giochi di parole del partito dell’amore”. Finocchiaro: “Sul processo breve stanno esagerando, si torni in Commissione”. Alla Camera il PD presenta emendamento soppressivo del legittimo impedimento. “Sarebbe questa la prima mossa del “partito dell’amore”? Andando avanti a testa bassa sui suoi provvedimenti il governo sa bene che mette a repentaglio una discussione di sistema sulle riforme istituzionali, ivi compreso il rapporto tra Parlamento e magistratura”. Lo dichiara Pier Luigi Bersani, segretario del Partito democratico nel lunedì che alla vigilia della riapertura dei lavori parlamentari caratterizzatasi per il vertice di maggioranza a Palazzo Grazioli sulla giustizia.Bersani prosegue: “Non bastano i giochi di parole o le finte benevolenze verso l’opposizione a nascondere la realtà dei fatti. La nostra disponibilità è quella dichiarata più volte: si sospendano i provvedimenti che governo e maggioranza hanno annunciato e si discuta subito dell’ammodernamento del nostro sistema”. Bersani si riferisce all’agenda della riunione con l’immunità per tutti i parlamentari, la riforma costituzionale della giustizia, tempi certi per i processi e il legittimo impedimento che il PDL rivendica …

Alitalia: un anno dopo

Ad un anno esatto dalla nascita della Cai, la nuova Alitalia, Pier Luigi Bersani ha incontrato i lavoratori della Sea per discutere del futuro dell’aeroporto di Malpensa e di tutto il suo indotto, dopo che, nonostante tutte le promesse, Alitalia ha dismesso la maggior parte dei voli. Il leader del Pd ha risposto anche alle domande dei cronisti a seguito delle nuove dichiarazioni spot di Berlusconi sulle riforme istituzionali e del fisco. Alitalia. “Sono stati spesi tre miliardi in più con il risultato di avere meno servizi. Noi facciamo gli auguri ad Alitalia perché abbia buoni conti però mi chiedo anche quali riverberi positivi sui servizi siano venuti da questa operazione”. “Di certo – ha proseguito il segretario del Pd – c’è il disastro dei conti dell’azienda Italia. Sono stati spesi tre miliardi in più rispetto all’ipotesi di Air France che fu osteggiata da Berlusconi e dalla Lega. Tutto questo sarà pagato dai contribuenti e dagli azionisti”. A noi restano solo le ceneri perché “di questi tre miliardi di euro 300 milioni furono addirittura presi …

A picco consumi e investimenti delle famiglie

Dati Istat. La risposta alla recessione. Negli ultimi 4 trimestri, i nuclei familiari riducono consumi (-1,5%) e investimenti (-0,8%) più di quanto scenda il reddito reale (-1,6%). Prosegue anche la flessione del tasso di investimento delle famiglie. Per resistere alla buriana, le famiglie italiane si sono “chiuse a riccio”. I consumi e gli investimenti dei nuclei familiari della penisola, infatti, si sono contratti più di quanto consentiva loro il reddito disponibile, mentre nel periodo clou della recessione economica è aumentata la propensione al risparmio. E’ questo l quadro che emerge dai dati diffusi oggi (11 gennaio) dall’Istat, che ha preso a riferimento i quattro trimestri che terminano con il terzo trimestre 2009 (ovvero ottobre 2008-settembre 2009). Si tratta di un dato nuovo, che viene infatti diffuso solo per la seconda volta. Il periodo considerato e’ quello più duro per gli italiani, quello in cui maggiormente si e’ sentita la crisi economica in Italia e, in effetti, si sottolinea un calo in dodici mesi del reddito nominali (-1%) e del reddito reale (-1,6%). Nei bilanci delle …

Beni culturali. Pd, Bondi spieghi l'esorbitante compenso a Resca

Commissariamento Brera senza nessun progetto. “Il ministro Bondi chiarisca in Parlamento quale sia il progetto per il museo di Brera e le motivazioni del commissariamento che hanno portato alla nomina di Mario Resca a commissario. Il ministro risponda quanto prima alla nostra interrogazione in merito a questi fatti e dica la verità sull’esorbitante compenso extra emolumento di 2,5 milioni di euro stabilito per il commissario Resca che è immorale”. Lo hanno detto Emilia De Biasi, deputata Pd in commissione Cultura e segretario di presidenza della Camera, e Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Cultura. “Sando Bondi – proseguono le deputate Pd – è il ministro che accetta senza battere ciglio lo svuotamento dei fondi del Fus, che dà dell’accattone agli artisti e che taglia i finanziamenti alla tutela del paesaggio. Poi però non lesina nei commissariamenti delle principali sovrintendenze del Paese con nomine finalizzate al controllo e prive di progetto. Ci chiediamo con amarezza se sia questa la strada per valorizzare il patrimonio di beni culturali del Paese che, gli ricordiamo, rappresenta più della metà …

"Licei e istituti tecnici: in 500mila pronti alla riforma", di Luigi Illiano e Giovanni Scaminaci

La riforma della scuola secondaria è una corsa contro il tempo, ma il ministro Mariastella Gelmini ha più volte garantito che tutto andrà come previsto: da settembre debutteranno i nuovi licei, insieme con il riordino degli istituti tecnici e di quelli professionali. Intanto, sarà rinviato di un mese – a fine marzo – il termine per le iscrizioni. Sono le ultime rassicurazioni di Viale Trastevere, anche se manca ancora l’ufficialità. Condizione che non sta risparmiando a famiglie e studenti, incertezza sulla scelta dell’indirizzo di studi superiori. La settimana appena iniziata dovrebbe però essere decisiva. Nei prossimi giorni arriveranno, infatti, gli ultimi pareri necessari prima dell’ok definitivo del governo alla riforma. Si dovrebbero esprimere, nell’ordine, consiglio di Stato e commissioni parlamentari. Secondo indiscrezioni, e salvo sorprese dell’ultima ora, i pareri (non vincolanti) saranno positivi ma conterranno molti paletti, a cominciare dalla richiesta di avviare il nuovo “sistema” coinvolgendo solo le classi prime. Toccherà poi al consiglio dei ministri il varo definitivo – sicuramente entro questo mese -, seguito dalla firma del capo dello Stato, la registrazione …

"Il dolore degli uomini", di Gian Antonio Stella

«Volevamo braccia, sono arrivati uomini», sospirò trent’anni fa lo scrittore svizzero Max Frisch spiegando perché troppi connazionali fossero così ostili agli immigrati italiani contro cui avevano scatenato tre referendum. Ostilità antica. Anche i nostri nonni furono portati in salvo come i neri di Rosarno. Le autorità furono costrette a organizzare dei treni speciali per sottrarli nel 1896 al pogrom razzista scatenato dai bravi cittadini di Zurigo. E altri gendarmi e altri treni avevano sottratto i nostri nonni, tre anni prima, ad Aigues Mortes, alla furia assassina dei francesi che accusavano i nostri, a stragrande maggioranza «padani», di rubare loro il lavoro. L’abbiamo già vissuta questa storia, dall’altra parte. Basti ricordare, come fa Sandro Rinauro ne «Il cammino della speranza», che secondo il Ministero del Lavoro francese «alla fine del 1948 dei 15.000 italiani presenti nel dipartimento agricolo del Gers, ben il 95% era irregolare o clandestino». Come «irregolari» sono stati almeno quattro milioni di nostri emigrati. C’è chi dirà: erano altri tempi e andavano dove c’erano posto e lavoro per tutti! Falso. Perfino l’immenso Canada, …

"Ius soli" cade il tabù, di Michele Ainis

La prima riforma degli Anni Dieci non ha il timbro della legge, né tantomeno della legge costituzionale. Viaggia su una vettura più dimessa, più modesta: la circolare ministeriale. Quella con cui il ministro Gelmini ha comunicato ai presidi che il tetto del 30% di alunni stranieri nelle classi non riguarda tutti gli stranieri. Non riguarda, più in particolare, gli stranieri nati qui. Che dunque da oggi sono un po’ meno estranei alla terra su cui hanno spalancato il loro primo sguardo, o meglio sono diventati un po’ italiani. Una novità a ventiquattro carati: è la prima applicazione dello ius soli in un ordinamento che continua ad essere improntato allo ius sanguinis. Rispetto al fatto nuovo, non è poi così importante interrogarsi sulle ragioni che lo hanno generato. Può darsi che un tetto rigido, senza compromessi né eccezioni, avrebbe svuotato troppe scuole, dato che i figli degli immigrati sono maggioranza in varie aree del Paese. Può darsi che una riforma per via legislativa s’infrangerebbe contro l’altolà di Bossi e della Lega, e quindi meglio scavalcare il …