Pier Luigi Bersani boccia la riforma fiscale rilanciata da Silvio Berlusconi con due sole aliquote, annunciata a più riprese dal 1994. Il segretario del PD in un’intervista al TG1 ha ricordato come “fino a un mese fa eravamo sull’abolizione dell’Irap, sempre chiacchiere e mai un fatto. Comunque la proposta è sbagliata, troppi soldi verso i ricchi. Se vogliamo discutere di Irpef per lavoro e famiglie, di superamento degli studi di settore, lotta all’evasione, di rendita finanziaria si rechi in Parlamento, noi le nostre proposte ce le abbiamo”.
Al centro dell’intervista anche gli scontri di Rosarno, per i quali Bersani ha parlato di responsabilità della criminalità organizzata: “Punto uno: la violenza deve essere punita, non ha mai giustificazione. Punto due: se noi in Italia non abbiamo nessuno che voglia raccogliere arance e qualcuno raccoglie arance per noi, questo qualcuno è un essere umano. Bisogna che ce lo ricordiamo, il governo deve lavorare perché venga riconosciuto come essere umano, a meno che il governo stesso non voglia andare a raccogliere le arance”.
Nell’intervista si è toccato anche il tema giustizia e delle proposte in tema di immunità parlamentare.: “Dentro riforme di sistema si discute anche dei rapporti tra magistratura, governo e Parlamento. Berlusconi sospenda le sue leggi e si acconci a discutere di riforme per tutti”.
Regionali. Bonino? Una fuoriclasse.
Parlando delle amministrative di primavera il leader del PD ha annunciato la “dirittura d’arrivo positivamente e con alcune novità politiche su nove o dieci Regioni” E sulla candidatura di Emma Bonino alla presidenza della Regione Lazio ha detto: “Ho lavorato con lei, è una donna fuori dagli stereotipi. Per me Emma Bonino è una fuoriclasse. Avete capito come la penso”.
Sul fisco Berlusconi è il più grande parolaio da 15 anni come ha ricordato Stefano Fassina responsabile Economia e Lavoro della segreteria nazionale del PD. Dal 1994 Berlusconi ha fatto il Presidente del Consiglio per quasi 10 anni “continuando a promettere imminenti rivoluzioni fiscali. L’ultima volta a ottobre quando si è impegnato davanti all’assemblea di Confcommercio ad un primo intervento sull’Irap nella Finanziaria allora in corso di approvazione. Non è successo nulla, ma nella Finanziaria per il 2010 il Governo ha dato libertà alle Regioni di aumentare ulteriormente l’Irap in caso di deficit sanitario eccessivo! Oggi sostiene che sta studiando con Tremonti una riforma di tributaria. In altri termini – prevede Fassina – non si farà nulla neanche nel 2010. Se vuole veramente semplificare il sistema fiscale italiano ha un’opportunità’ subito a disposizione: accolga la proposta del Pd di abolire gli studi di settore. Sarebbe anche una risposta concreta, dopo tanta retorica sul dialogo”.
Intanto come nel nostro manifesto, le vecchie promesse di Berlusconi ingialliscono sui muri e l’unico taglio che vuole il premier sembra quello dei processi. Nell’agenda continuano ad esserci sempre i problemi suoi, mai i problemi nostri.
Ma. Lau
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