"Pdl, Fini non rompe ancora Ma non si fida più del premier", di Susanna Turco
L’accordo con l’Udc nel Lazio, grazie alla figura chiave della “sua” Polverini lo riempie di soddisfazione per la capacità di guardare al futuro cui allude. E non ha mancato di esibirlo, in un lungo incontro ieri con il suo futuribile alleato Pier Ferdinando Casini. Eppure, Gianfranco Fini è in queste ore alle prese con una operosa, quanto magmatica, riflessione sul da farsi. Sul tavolo le ipotesi ci sono tutte: da quella di mettersi a «rinegoziare» il proprio peso ai vari livelli di governo e di partito, a quella di una scissione – con buona pace dei Bonaiuti e dei Gasparri che ieri si sono affrettati a smentirla. Eppure, nel primo caso si tratta di un passo indietro verso la politica politicante che l’ex leader di An non ha gran voglia di fare, perché credeva che per lui con la nascita del Pdl e l’ingresso alla Camera «il tempo dei negoziati fosse finito». Gruppo autonomo Nel secondo caso, quello del gruppo autonomo, si tratta di una ipotesi che il presidente della Camera non vorrebbe prendere in …