Non smentisce la linea del dialogo: “Disponibili da domani mattina anche in presenza di una compezione elettorale”, dice il segretario del pd Pier Luigi Bersani durante una conferenza stampa a tutto campo su riforme e regionali. Sì alla riforme, dunque, anche in materia di giustizia, ma a patto che siano “riforme di sistema” e non comportino “uno tsunami di leggi ad personam”, avverte Bersani. “E ci risparmino le domande retoriche: Bersani ce la farà? La mia posizione è chiara, forse l’ho detta senza eccessivo amore, ma certo senza odio. E’ Berlusconi che deve dimostrare se mette davanti se stesso o i problemi del paese”.
Sulle regionali il segretario del Pd assicura, rispondendo alle critiche rivolte al Pd: “Guardate che noi abbiamo un filo logico: rendere più competitivo il Pd. Se noi facciamo da soli o abbiamo un solo interlocutore, ai sensi dei risultati delle europee il centrosinistra prende tre regioni. Ma io non intendo consegnare alla destra un numero così alto di regioni”, avverte Bersani.
Poi chiarisce: “Nessuno pensa di riuscire a delineare lo schieramento compatto di alternative. In otto o nove regioni si stanno facendo passi significativi, ci sono problemi aperti in due o tre regioni. Vorrei ricordare che la data di presentazione delle candidature è il 20 febbraio. Si sta lavorando, il risultato lo vediamo alla fine. A me in questa fase che è ancora di lavoro interessa chiarire un punto”.
A Di Pietro chiarisce: “Cerchiamo ovunque alleanze con Idv”. Per quanto riguarda l’Udc: “Abbiamo preso atto che questa forza politica avrà posizioni differenti a seconda delle regioni e dei programmi, noi siamo disponibili a un quadro più generale di intesa però prendiamo atto di questa presa di posizione dell’Udc e stiamo lavorando a questo schema”.
Su Sinistra e Libertà, affronta così il “caso Puglia”: “Noi non abbiamo mai posto il problema Vendola, ma cerchiamo candidature e alleanze che ci consentano di non consegnare questa regione alla destra”. Ragionamenti aperti – dice- anche con Rifondazione e con i radicali. “Il Pd – assicura – è sta facendo uno sforzo per dare più competitività all’area del centrosinistra” . E per mettere al centro dell’agenda pubblica tre cose: proposte per dare lavoro ai giovani, scuola e carico fiscale per le imprese.
Nessuna soluzione già trovata però sui casi più spinosi. Per la Puglia – spiega Bersani – bisogna aspettare la prossima settimana. “Certo se non ci sono convergenze andremo avanti altrimenti, la decisione non sarà semplice ma la prenderemo all’interno dell’assemblea regionale del Pd alla presenza del segretario”. E anche sull’appoggio del Pd alla radicale Emma Bonino nel Lazio si limita a dire che il Pd “non ha mai avuto una disattenzione in questi mesi nei confronti dei radicali”.
Quanto alle primarie – cerca di chiarire- “è la coalizione che decide”: “Se c’è una convergenza, vedi in Puglia tra Vendola e Boccia, non c’è bisogno di fare le primarie, altrimenti sarà l’assemblea, pugliese in questo caso, a decidere”, ribadisce. E a domanda risponde: “E’ ovvio che se pensassi che l’alleanza con l’Udc mi fa perdere non mi interesserebbe… Ma l’Italia è lunga… E anche nel caso pugliese stiamo cercando soluzioni che ci mettano più tranquilli nella competizione. Quando si vedrà il quadro finale si capirà quale era il rischio: non possiamo stare fermi, dobbiamo metterci alla costruzione di un centrosinistra alternativo. Le regionali sono un passo significativo per muovere la situazione e per arrivare l’obiettivo che nella mia testa resta dare agli italiani un’altra possibilità”.
L’Unità 07.01.10