Anno: 2009

“Sulla finanziaria”, di Manuela Ghizzoni

Di seguito il testo integrale dell’intervento svolto alla Camera il 9 dicembre 2009 dall’on. Manuela Ghizzoni. “Il ministro responsabile dell’economia e il Premier hanno più volte ribadito che l’approvazione delle finanziarie al tempo di Berlusconi, e a maggior ragione se quel tempo è tempo di crisi economico-finanziaria, non si sarebbe più prestata al cosiddetto assalto alla diligenza, caratteristico dei tempi precedenti. Fedeli al presunto rigore della manovra estiva del 2008, hanno più volte asserito che nulla avrebbe fatto deragliare l’agile finanziaria approvata dal Consiglio dei Ministri dal rispettare il pareggio, il saldo zero. Allo stesso modo, nessuna norma ordinamentale ne avrebbe stravolto la natura economico-finanziaria. Nulla di meno vero, di più lontano rispetto a quanto è avvenuto per questa finanziaria 2010. La cosa grave non è tanto che l’esecutivo sia contraddetto nei fatti – anche se questa smentita non aiuta certo la credibilità delle istituzioni in generale, e in particolare di chi deve guidare il Paese – ma che il vituperato assalto alla diligenza sia avvenuto, come testimonia la cronaca di questi giorni, e sia …

“Se il mondo perde i diritti”, di Boutros Boutros-Ghali

Oggi, 10 dicembre, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo compie 61 anni. In tutto questo periodo ha rappresentato per il mondo un innegabile passo avanti, in particolare per quanto riguarda l’introduzione di strumenti giuridici a tutela dei diritti umani che prosegue incessantemente in tutto il pianeta. Ci sono tuttavia alcune tendenze pericolose che contrastano gli sforzi tesi a fare dei diritti umani il linguaggio comune dell’umanità. Tanto per cominciare c’è chi contesta sul piano ideologico l’universalità della dichiarazione del 1948 in quanto fondata sulla supremazia dell’individuo mentre nelle società del Terzo mondo – asiatiche e africane – a prevalere sono i gruppi o le tribù. Secondo questo punto di vista, sarebbe la difesa dei diritti collettivi della tribù a tutelare i diritti dei singoli che della tribù fanno parte. In questo contesto appare un errore liquidare il significato della “tribalizzazione” del potere o del senso di armonia e sicurezza che esiste nelle minoranze etniche, religiose o linguistiche dinanzi all’incapacita’ dello Stato di fornire loro adeguata tutela. In secondo luogo, esiste una minaccia religiosa che non …

“La riforma delle superiori in surplace”

Non si sblocca, almeno per ora, la riforma della scuola secondaria superiore. Per completare l’iter procedurale della riforma serve infatti il parere delle competenti commissioni di Camera e Senato, che però potrà essere dato solo dopo che il Consiglio di Stato avrà espresso a sua volta il previsto parere obbligatorio. Ma il Consiglio di Stato ha cominciato solo da poco ad esaminare i regolamenti dei licei e degli istituti tecnici e professionali, e quindi comincia a circolare l’idea che il via libera definitivo alla riforma possa slittare a gennaio. La stessa Valentina Aprea, presidente della commissione Cultura alla Camera, la prende in considerazione: “Se il parere del Consiglio di Stato non dovesse arrivare prima della pausa natalizia noi daremmo il nostro parere alla ripresa dei lavori ai primi di gennaio”. Il parere sarà predisposto già per la prossima settimana prossima, “e lo voteremo appena ci sarà l’ok del Consiglio di Stato”. L’opposizione, per voce di Manuela Ghizzoni, capogruppo del Pd in commissione Cultura alla Camera, esprime preoccupazione: “le famiglie chiedono certezze e se la riforma …

“Ricercatori: pochi soldi, niente merito”, di Alessandra Migliozzi

ROMA – Concorsi fatti con il contagocce. Violazioni continue da parte degli atenei delle nuove regole per selezionare i ricercatori volute dal ministro Gelmini. Decine di bandi a rischio annullamento perché in contrasto con la normativa. Fondi che vengono erogati dal ministero ma che, poi, non vengono spesi. Questa è la situazione alla vigilia della presentazione a Palazzo Chigi del “Programma 2009-2013” che stanzierà nuovi fondi per la ricerca avanzata, con una corsia privilegiata per gli Under 40. Domani il quadro cambierà, si spera, ma intanto a un anno dall’approvazione del decreto che doveva scrivere una nuova pagina per la selezione dei giovani studiosi nelle università lo scenario che emerge da una ricerca condotta dall’Apri, l’Associazione dei precari della ricerca italiani, è scoraggiante: per i meritevoli e i capaci la strada resta ancora tutta in salita. Le università, infatti, hanno bandito pochissimi posti nel 2009: siamo ben lontani dai 4mila prospettati dal ministro Gelmini a gennaio, al momento dell’approvazione definitiva della legge che ha riscritto le regole dei concorsi. Ad oggi sono stati messi sul …

“Finanziaria, coro di no all´uso del Tfr”, di Roberto Petrini

ROMA – Le «attenzioni pericolose» del governo alle risorse del Tfr, che dalla Tesoreria dello Stato-Inps, transitano al fondo «Grandi Eventi» di Palazzo Chigi (concepito inizialmente per finanziare manifestazioni sportive e istituzionali), arroventano lo scontro sulla Finanziaria. Tanto più che dal prossimo anno i soldi del Tfr non finanzieranno più gli investimenti ma genericamente le spese correnti. Cgil, Cisl, Uil e Ugl, con toni vari protestano, Di Pietro parla di «scippo». Tornano in campo Rifondazione e Pcdi che inneggiano allo sciopero generale. Costretto ad intervenire anche il ministro del Welfare Sacconi per assicurare che «sono assolutamente garantite le erogazioni ai lavoratori» e per ricordare, con una punta di veleno, che una misura simile fu presa dal governo Prodi. La differenza, si ribatte, è tuttavia la destinazione dei fondi: allora gli investimenti oggi il calderone delle spese correnti. Scoppia anche un botta e risposta al calor bianco tra Epifani e Bombassei (Confindustria). Non si placa intanto la polemica sulla blindatura della manovra che ieri ha debuttato nell´aula di Montecitorio e che ormai è avviata verso la …

“Noi aquilani in attesa dell’abitazione promessa”, di Sandra Amurri

Le persone che a L’Aquila potranno trascorrere il Natale nelle nuove case, quelle presentate all’Italia in diretta dal presidente del Consiglio a “Porta a Porta” saranno poco più di 5 mila. Ventimila sono ancora ospiti degli alberghi sulla costa e delle caserme. 18 mila hanno optato per case in affitto. All’appello, per arrivare a 70 mila cittadini, ne mancano 27 mila che non fanno parte del censimento e verosimilmente hanno trovato ospitalità da parenti e amici. Il governo non ha finora dato una sola lira agli albergatori, che giustamente reclamano di essere pagati. Non ha finanziato il comune che a sua volta, da 8 mesi non versa più ai cittadini che hanno scelto l’autonoma sistemazione, l’incentivo di 200 euro a testa per ogni persona del nucleo familiare con canoni d’affitto che sono quadruplicati. Le scuole hanno riaperto ma nessuno dice che i bambini delle famiglie alloggiate negli alberghi sulla costa, circa 14 mila, ogni giorno si fanno dai 150 ai 200 km per andare a lezione. Il governo non ha elargito alcun incentivo alle attività …

“Colpo di mano in via libertà di stampa”, di Giulia Rodano

Ci sono giornali nel nostro Paese che non hanno alle spalle potenti gruppi finanziari e industriali, che a malapena riescono a raccogliere qualche briciola della gigantesca torta pubblicitaria, che vivono a fatica grazie alla fedelta dei loro lettori e grazie al contributo dello Stato. Sono i giornali editi da cooperative, no profit, i giornali di partito. Si tratta di poco meno di 280 testate giornalistiche. Con un colpo di mano notturno, maggioranza e Governo hanno abolito il «diritto soggettivo» di queste testate giornalistiche a godere di finanziamenti pubblici. Il contributo sarà deciso di anno in anno dal Governo che stabiliraÌ a chi e quanto versare. Si passa dal diritto alla elargizione, da una informazione pluralista a una informazione a «sovranità limitata», sotto il controllo del Governo. Per molte di queste testate significa morte certa. Un colpo durissimo per i 4500 posti di lavoro a rischio tra giornalisti, tecnici, amministrativi, senza contare le migliaia di collaboratori. Si tratta di un vero e proprio bavaglio alla libertà, all’indipendenza e al pluralismo dell’informazione. Proviamo a immaginare come si …