Anno: 2009

“Sos per la lettura qualcuno salvi le biblioteche italiane”, di Simonetta Fiori

Se è vero che l´identità di un paese si rispecchia nelle sue biblioteche, la fotografia nazionale appena prodotta dal ministero dei Beni Culturali ci restituisce il ritratto di un´Italia smarrita, priva di memoria, che volge le spalle alla sua stessa tradizione. Nell´arco di cinque anni, le risorse finanziarie per l´attività delle biblioteche pubbliche statali – quarantasei istituti, tra cui la Braidense, la Laurenziana, la Malatestiana, l´Angelica e la Casanatense – sono state ridotte della metà (da trenta milioni a sedici milioni di euro), con un depauperamento ancora più marcato per le due Biblioteche Nazionali Centrali di Roma e Firenze, custodi delle stesse fonti dell´identità nazionale italiana. Dall´acquisizione dei libri alla valorizzazione, dalla prevenzione alla tutela, dai servizi per il pubblico all´informatizzazione, non c´è passaggio nell´attività delle biblioteche che oggi non mostri limiti e disfunzioni. Il confronto con la British Library di Londra o la Bibliothèque Nationale de France finisce per essere mortificante. E per l´istituto romano di viale Castro Pretorio, si rischia la chiusura. Il merito di aver prodotto un quadro aggiornato del “costume bibliotecario …

Schifani e Maroni non navigano ma dichiarano…senza capire che la rete non va toccata. Per nessun motivo e senza alcun pretesto

Si rinvia il provvedimento che censura il web, mentre il presidente del Senato crea allarmismi inutili. Nel PD Bersani, Vita, Orfini, Meta e Zaccaria contrari a nuove leggi. Il medium è il web e il messaggio è violenza. Un connubio tornato al centro dell’agenda politica dopo la comparsa, su Facebook, di alcuni gruppi a pro e contro Massimo Tartaglia, l’aggressore di Silvio Berlusconi. Il ministro Maroni aveva annunciato un ddl relativo a menifestazione e internet al Consiglio dei Ministri di oggi, per poi annunciare il rinvio dell’approvazione nel prossimo incontro del Governo. Intanto, però desta preoccupazione l’avventatezza della maggioranza a legiferare su un argomento tanto delicato qual è il web. La libertà d’espressione non può essere irremediabilmente compromessa dalla fretta di agire. “Dobbiamo fare qualcosa per evitare che sui siti Internet ci siano veri e propri inni alla violenza” afferma il presidente del Senato durante il tradizionale scambio di auguri per Natale con la stampa parlamentare, ma questo non vuol dire far vincere un’ingiustificata impazienza senza fornire una risposta adeguata al problema. Su questo punto …

Finanziaria, le ricadute su Carpi. Incontro pubblico con l’On. Manuela Ghizzoni

“Finanziaria 2010. Le promesse mancate, le risposte non date”. Questo il titolo dell’iniziativa pubblica che si terrà questa sera, venerdì 18 dicembre, a Carpi , alle 20.30, nella sede del circolo Pd di via Pascoli 43. Al centro della serata le proposte del Partito democratico e le ricadute delle politiche del governo sul distretto di Carpi. Saranno presenti l’on. Manuela Ghizzoni, il sindaco Enrico Campedelli, il segretario del Pd di Carpi Davide Dalle Ave.

“Un vecchio modello di sviluppo”, di Irene Tinagli

Gli ultimi dati sulla disoccupazione in Italia mostrano una situazione molto drammatica. Di fronte a questo quadro tutti si chiedono quando la crisi finirà. Ma pochi si chiedono come. Si cerca una ripresa, una qualsiasi, senza chiederci se questa sarà davvero l’occasione per ristrutturare l’economia e il sistema produttivo italiano. Perché dietro ai dati drammatici di questi giorni non c’è solo la crisi congiunturale mondiale esplosa l’anno scorso, ma una crisi più lenta e profonda del sistema economico-produttivo italiano che si protrae ormai da quasi trent’anni e su cui nessuno è mai intervenuto. Già dalla fine degli Anni Settanta, in Italia come in tutte le economia avanzate, si era cominciato a parlare di processi di deindustrializzazione. Eppure mentre in altri Paesi come l’Inghilterra o la Svezia tali processi sono stati avviati con determinazione e accompagnati con politiche economiche e sociali conseguenti, in Italia tutto questo non è avvenuto. Checché se ne dica, l’Italia alla fine era ed è ancora un Paese molto industriale, non è un caso se oltre il 60% dei 500 mila posti …

Stretta sugli spot delle pay tv Pd: «Un regalo a Mediaset»

Paolo Gentiloni l’ha definito «un regalo di Natale del governo a Mediaset». Di certo è una norma che non farà contenta Sky, che sta trovando sempre più clienti da quando in Italia si va spegnendo il segnale analogico. Si parla della stretta che il governo sembra intenzionato a varare sugli spot delle pay tv. Il Consiglio dei Ministri ha approvato infatti lo schema di decreto legislativo di recepimento della nuova direttiva Ue in materia di tv e servizio audiovisivi. Uno dei punti chiave è proprio la «riduzione graduale dei tetti di affollamento orario per tutti i canali a pagamento, sia satellitari che terrestri, nel prossimo triennio (16% dal 2010, 14% dal 2011, e, a regime, 12% a decorrere dal 2012)». Il ministero ha sottolineato che «il provvedimento, che verrà inviato alle commissioni parlamentari per il parere di competenza, è pienamente conforme con la disciplina comunitaria». La riduzione degli affollamenti, sottolinea ancora il ministero, è «finalizzata a garantire il consumatore-utente della pay tv» ed è stata tra l’altro «chiesta dalla Fieg». «Il “decreto Mediaset” approvato oggi …

“Scuola, il balletto delle iscrizioni”, di Paola Fabi

Superato il trauma delle iscrizioni dello scorso anno, rinviate di un mese per elementari e medie, ora si ricomincia con la secondaria superiore. I ragazzi dovrebbero essere iscritti alla prima superiore entro la fine di febbraio 2010, ma le osservazioni critiche del consiglio di stato agli schemi di regolamento presentati dal ministro Gelmini e approvati dal consiglio dei ministri, hanno riaperto la possibilità di uno slittamento del termine della scelta degli studenti. In pratica i giudici di palazzo Spada hanno mandato un “avvertimento” al Miur (non si tratta infatti del parere definitivo che dovrebbe arrivare prima della pausa natalizia): il testo, secondo il consiglio, andrebbe oltre la delega data al governo. Il primo dubbio riguarda obiettivi specifici di apprendimento, l’articolazione delle cattedre e la definizione degli indicatori per la valutazione che, secondo i giudici, non dovrebbero essere introdotti attraverso un semplice decreto ministeriale ma con l’approvazione di una legge. Sotto osservazione anche i cosiddetti “curricoli” imposti dal ministero dell’istruzione (il 20% al primo biennio, il 30% nel secondo biennio e il 20% nel quinto anno) …

“L’agonia del lavoro domina il Natale, ma il Paese parla d’altro”, di Rinaldo Gianola

A una settimana da Natale il bollettino della crisi italiana è un elenco interminabile di aziende in difficoltà e di lavoratori in lotta, spesso disperati perchè non vedono la strada per uscire da un lunghissimo tunnel. La gravità della situazione dovrebbe portare il tema del lavoro e del rilancio economico in primo piano nell’agenda del governo e della politica. I telegiornali e i talk show dovrebbero sentire l’impegno morale, prima ancora che professionale, di piazzare i volti e le voci dei lavoratori nei titoli di testa, come si fa con le notizie più importanti. Non si può continuare a vendere fumo, non si può continuare a dire che la crisi è finita e stiamo meglio degli altri quando ogni giorno si moltiplicano le notizie di aziende in difficoltà, di tagli occupazionali, di ristrutturazioni. I precari sono già stati cacciati e nessuno se ne ricorda. Le donne hanno pagato e sono tornate a casa. Ora, dicono le statistiche, non si iscrivono più alle liste di disoccupazione, tanto hanno perso la speranza di un’occupazione stabile. I “garantiti” …