Mese: Dicembre 2009

“Donne, la parità sul lavoro è ancora un miraggio”, di Patrizia Dandolo

Rapporto Isfol 2009. Il tasso di occupazione femminile è ancora al 47,2%, ben lontano dal 60% fissato nella strategia di Lisbona entro il 2010. Soliti problemi al Sud, la strada da fare è ancora lunga. Sottovalutato il ruolo fondamentale della formazione. Donne ancora in sofferenza. Questo quanto emerge da una lettura di genere del Rapporto annuale Isfol 2009 presentato a fine novembre, che conferma ancora, anche se le variazioni risulterebbero contenute, il basso livello di partecipazione al mercato del lavoro e la debolezza della qualità del lavoro femminile. I numeri del rapporto si rifanno a dati generali o di stima di periodo, già presenti in altre indagini, e hanno una finalità informativa, non sempre riferita a dati omogenei, dovuta anche ai diversi approcci utilizzati nella raccolta e nell’elaborazione delle informazioni dai referenti dei vari sistemi. Il tasso di occupazione femminile 2008 registra nell’Unione europea una riduzione di 4 punti decimali, contro l’1,6% di quello maschile. In Italia il differenziale è di -0,6% per le donne e di -1,2% per gli uomini solo perché la crisi …

“Il fragile welfare di Sacconi”, di Nicola Cacace

Quei pochi che hanno letto il Libro bianco di Sacconi, un inno alla privatizzazione del Welfare, nonsi sono meravigliati delle anticipazioni del ministro del lavoro per «il nuovo Welfare» e relativa legge delega per la «riforma dello Statuto dei lavoratori» annunciata per marzo. Al più si sono preoccupati e molto, realizzando che il disegno controriformatore di questo governo, con la buona intenzione condivisa da molti di una riforma del Welfare più inclusiva dell’attuale, in realtà marciava in altre direzioni. Il meccanismo assicurativo ed auto assicurativo è destinato non tanto e non solo ad estendere le insufficienti coperture attuali, sia in materia di Cassa integrazione che di indennità di disoccupazione, quanto di modificare i criteri in direzione di una gestione dove le indennità che saranno pagate ai lavoratori dipendenti, ai precari, ora e giustamente anche ai professionisti, devono derivare tutte ed essenzialmente dai contributi versati. Il criterio in sé è corretto se tempi, modi e durata delle crisi occupazionali risultassero compatibili con tempi, modi e durata dei versamenti assicurativi. Cosa succederebbe quando i tempi, l’intensità e …

“La retorica delle riforme”, di Nadia Urbinati

“Riforma” è la parola passepartout della politica italiana. Non c´è discorso politico che non la contempli. Negli anni della cosiddetta prima repubblica era la sinistra parlamentare che la invocava per marcare la fedeltà alla democrazia costituzionale e un´identità non rivoluzionaria. “Riforme di struttura” era una delle espressioni più spesso pronunciate nel Paritito comunista (e per qualche tempo anche in quello socialista): voleva dire portare la democrazia oltre le istituzioni politiche; estendere i metodi elettivi di selezione e controllo nei luoghi di lavoro e nelle scuole; fare politiche di redistribuzioni per dare al maggior numero possibilità concrete di esercitare la cittadinanza. Questa è stata dal 1948 in poi, l´utopia riformatrice italiana. Alcune riforme importanti sono state fatte: gli Anni 70, ci hanno dato il decentramento amministrativo, un sistema sanitario e di previdenza nazionali, la pratica della concertazione tra le parti sociali per risolvere contenziosi sulle dinamiche salariali, le politiche occupazionali e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Il termine riforma ha per decenni significato incremento e ampliamento della democrazia. A partire dalla fine della Guerra fredda …

Dario Franceschini visita i precari dell’ISPRA: Indennità di disocccupazione universale

“La prima riforma da fare e’ dare una indennita’ di disoccupazione universale, come avviene in Francia o in Germania, a prescindere dal tipo di lavoro che si e’ svolto. Cominciamo da li’ e non parliamone solo per riempire i giornali”. Lo afferma Dario Franceschini, presidente dei deputati del Pd, incontrando i precari dell’Ispra a Roma che occupano la sede dell’istituto da 35 giorni chiedendo la stabilizzazione dei contratti. “Tre giorni sono piu’ che sufficienti perche’ ci sia un atto concreto conseguente alle parole del ministro”, aggiunge Franceschini sottolineando che il 31 dicembre scadra’ il contratto di circa 200 precari dell’Ispra. ****** ISPRA; FRANCESCHINI, GOVERNO INTERVENGA SUBITO “Chiedo al governo un intervento immediato al fine di scongiurare il licenziamento per 250 ricercatori dell’Ispra, che a fine mese avranno i contratti scaduti e si troveranno senza lavoro”. E’ quanto ha dichiarato il capogruppo alla Camera del Pd, Dario Franceschini, al termine della visita ai ricercatori dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che da piu’ di un mese protestano sui tetti dell’edificio della sede di …

“Riforme? Dipende da cosa farà il PDL nel 2010”

Bersani a SkyTG24: “No a leggi ad personam. Per il Copasir D’Alema scelta giusta”. L’auspicio di un anno di “responsabilità, serietà, attenzione alle questioni vere che sta vivendo la gente”. Il confronto sulle riforme è nelle mani della maggioranza, tutto dipenderà dagli “atti” che la maggioranza compirà a gennaio. Lo dice il segretario del Pd Pier Luigi Bersani in una intervista a SkyTg24, precisando che nel Pd nessuno pensa a possibili ‘inciuci’, nemmeno Massimo D’Alema: “Quella parola l’ha pronunciata la giornalista, non D’Alema. Noi siamo tutti convinti che non possiamo in nessun modo appoggiare leggi che risolvono i problemi di una persona sola. Ci appelliamo a Berlusconi – continua – si è paragonato a De Gasperi: ecco, prenda a cuore la prospettiva di questo Paese, si renda conto, che, vista la nostra disponibilità davanti a una prospettiva di riforma, una riflessione sua su come fin qui si sono affrontati i problemi del presidente del Consiglio, forse dovrebbe farla”. Per Bersani “questo è il punto sul quale si aprirà il nuovo anno. Il pregiudizio ad un …

“Il falso mito del senso comune”, di Ilvo Diamanti

E’ tornato a parlare agli italiani, Silvio Berlusconi, dopo l’aggressione avvenuta a Milano due settimane fa. E la soddisfazione, nelle sue parole, ha largamente sopraffatto i segni della paura e del dolore. D’altronde, il moto di emozione e di solidarietà, seguito all’episodio, ha aiutato Berlusconi a risalire nei sondaggi, dopo mesi e mesi di declino. Il premier non ha mancato di rammentarlo in una telefonata al Tg1, due giorni fa, citando i suoi sondaggi personali. Secondo i quali due italiani su tre lo incoraggiano ad andare avanti (dati Euromedia). Oggi, d’altronde, anche altri istituti demoscopici confermano questa tendenza, seppure con stime diverse e più ridotte. La quota di elettori che esprime un indice di fiducia almeno “sufficiente” nei confronti del premier (con un voto da 6 a10) è intorno al 55-56%, secondo l’Ipsos diretta da Nando Pagnoncelli. Lo stesso dato è indicato dall’Ispo di Renato Mannheimer. In entrambi i casi: una crescita di 6-7 punti percentuali. Da ciò la determinazione del premier ad andare avanti nell’azione di governo e con le riforme. Perché il suo …

“Partito spaccato? Bersani trovi una sintesi”, intervista a Marina Sereni di Maria Zegarelli

E’ davvero in atto un tentativo di spaccare il Pd come ha sostenuto Massimo D’Alema in un’intervista su questo giornale? «Forse a qualcuno potrà anche essere venuta questa idea, ma sta al Pd lavorare per costruire la sua unità». Marina Sereni, vicepresidentem del Pd, convinta sostenitrice di Dario Franceschini durante il congresso, l’ha letta molto attentamente quell’intervista all’ex premier. E non tutti i passaggi l’hanno convinta. Qualcuno,mezzi di comunicazione inclusi, lavora per spaccare il suo partito? «L’unità del Pd è un obiettivo da raggiungere costantemente. Siamo un partito plurale e da questo pluralismo deve scaturire un’unità di azione, ma perché questo sia possibile c’è bisogno di un dibattito aperto, franco, a partire dalle riforme fondamentali». Da dove si dovrebbe partire? «Sicuramente dobbiamo continuare a ritenere prioritario intervenire sulle questioni economico-sociali, quelle che riguardano direttamente la vita dei cittadini. Non possiamo cadere in una sorta di ipnosi secondo cui le urgenze di questo Paese sono le riforme istituzionali e invece la crisi economica e sociale si risolve da sé. Questa tesi può far comodoal governo, per …