Le parole magiche saranno: serietà, equilibrio, talento, disillusione, unità, leggerezza e, soprattutto, risveglio.
Ariete – Il conservatore è colui che, davanti a un fatto nuovo, prima dice “non si può fare” e poi “lo abbiamo sempre fatto”. Non sarà questo il tuo destino, Ariete. Per crescere dovrai avventurarti oltre le colonne d’Ercole delle tue abitudini, fra le quali hai coltivato diverse paranoie. Qualcuno o qualcosa sta per cambiarti la vita e arriverà da un luogo che finora ti era sempre sembrato inadatto. Ha scritto Richard Bach: “Ogni cambiamento che ti turba è aria pura, camuffata per apparire il diavolo”. La maschera preferita dagli angeli.
Toro – “A differenza di ciò che si crede, la felicità non dipende da fortuna, ricchezza, bellezza e salute” ha detto in un’intervista monsieur Boiron, primo produttore mondiale di rimedi omeopatici. Intendiamoci, Toro: fortuna, ricchezza, bellezza e salute (ci aggiungerei il sesso) sono le scarpe per camminare sulla vita. Ma la tua felicità dipende dalla capacità di restare in equilibrio. Il famoso passo dell’alpino: mai di corsa, mai fermi. Ben piantati sul terreno per non cadere. Ma abbastanza leggeri da spiccare il volo, all’occorrenza.
Gemelli – Ho una brutta notizia per voi. Questo sarà l’anno della serietà. Sto scherzando. Si tratterebbe di una brutta notizia per chiunque, tranne che per dei Gemelli, custodi di un tesoro rarissimo: l’auto-ironia. Nel 2010 imparerete a prendere le cose sul serio, continuando però a non prendervi troppo sul serio. Aggettivi come sobrio, frugale, consapevole e distaccato, che in passato vi sembravano mezze parolacce, assumeranno un accento salvifico, trasportandovi finalmente nel mondo dell’essenziale. Buon viaggio
Cancro – Il più grande allenatore che ho conosciuto, Arrigo Sacchi, si presentò ai giocatori del Milan con queste parole: “Durante una partita ciascuno di voi tocca la palla per due minuti. Su quei due minuti non ho nulla da dire: con la palla fra i piedi siete più bravi di me. Io sono qui per insegnarvi che cosa fare negli altri ottantotto”. Vale pure per te, Cancro. Con la palla fra i piedi non conosci rivali. Ma quest’anno la vita ti allenerà a essere sempre presente a te stesso, anche quando la palla l’avranno gli altri. Imparerai a riempire le pause e a colorare i tuoi lati oscuri.
Leone – Indossa il più bel vestito spirituale che hai, perché stai per addentrarti in un territorio affascinante e sconosciuto: te stesso. Per salire ancora, devi prima scavare. Ciascuno di noi custodisce un talento unico e irripetibile, ma pochi lo cercano e quasi nessuno lo trova. Perciò troppe vite sono infelici e si intontiscono di emozioni superficiali e sostanze psicotrope. Ma tu sei un Leone e saprai fare silenzio nel tuo cuore per andare a caccia dentro di te e trovare finalmente la ragione vera per cui sei venuto al mondo.
Vergine – In uno dei miei cinque romanzi preferiti – “Due di due” di Andrea De Carlo – una coppia di amici si scontra con le disillusioni dell’età adulta, ma soltanto uno riesce a sopravvivere, dando un senso nuovo alla sua esistenza. Quell’uno sei tu, Vergine. Le disillusioni saranno il tuo cibo. Non rifiutarlo, ma nutritene per andare oltre. Ogni sogno che ti morirà fra la mani sarà il seme di un sogno più grande e più giusto per te. E ogni imprecazione che saprai inghiottire con dignità si trasformerà in una benedizione.
Bilancia – Saturno è un alleato scomodo, severo, implacabile. In una parola: meraviglioso. Accoglilo con amore e gratitudine. Ti costringerà a scendere dalle nuvole in cui volteggiano i tuoi pensieri più sconclusionati per paracadutarti sulla realtà. Ti porrà sfide continue. Potresti rimuoverle e vivere una serenità apparente dentro una scelta di comodo. Invece sono sicuro che le affronterai per crescere nella dimensione giusta, quella che immaginavano i tuoi desideri di bambino
Scorpione – Hai voglia di solitudine e bisogno di compagnia, desiderio di quiete e smania d’azione. Sei un bel rompicapo, Scorpione. Vale per te ciò che Churchill diceva della Russia: un enigma circondato da un mistero. Eppure, se avrai la pazienza di lasciar diradare le nebbie, scoprirai che le due facce del tuo carattere stanno per sublimarsi in una superiore unità. Con buona pace dei razzisti, ogni creazione nasce dall’incontro degli opposti. Ne dobbiamo dedurre che questo sarà per te un anno molto, ma molto creativo.
Sagittario – Nel saggio “L’Italia de noantri – come siamo diventati tutti meridionali” Aldo Cazzullo sostiene che “il sentimento impaurito e nel contempo tronfio di appartenenza” è ciò che unifica gli italiani, per i quali la famiglia conta più della comunità, della libertà e anche dell’etica. Quest’anno toccherà a te sperimentare le gioie della famiglia, Sagittario. Ma attenzione: non è detto sia proprio quella di sangue. Magari sarà una famiglia di elezione, composta dalle persone a cui vuoi bene davvero.
Capricorno – Il 2010 ha in serbo per te una parola magica. Me la sta soffiando all?orecchio il fantasma di Italo Calvino: leggerezza. Bella, vero? Qualche riverito trombone in carriera ti spiegherà che leggerezza significa superficialità. Non gli credere. La leggerezza è quanto di più profondo e serio esista in natura. Pensa agli elfi: preferiresti essere rapito da Legolas del “Signore degli Anelli” oppure da uno di quei pesantissimi orchi che scorrazzano banali nei programmi televisivi, travestiti da polemisti?
Acquario – Non esiste parola più bestemmiata dell’amore. Fiorisce soprattutto sulle labbra degli egoisti. Uno che non lo era, e non parlava mai a vanvera, ne svelò duemila anni fa il senso più profondo: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Tu, Acquario, lo hai preso alla lettera. Ti sei amato poco e, in assoluta coerenza, hai amato poco anche il prossimo. Ma ecco arrivare il 2010 con una cesta di opportunità. Sopra c’è scritto: prova rispetto per te. Riesce a trasmettere e ricevere amore solo chi prima ha imparato a darsene.
Pesci – Nuoti in un acquario costruito dalle tue paure. Rompilo e scoprirai di essere molte più cose di quelle che credi. Le pareti dell’acquario le ha partorite la tua mente e il loro nome comincia sempre per Non. “Non posso”. “Non ce la farò mai”. “Non dipende da me”, la più estesa di tutte. Ma in alto c’è la quarta da cui ti parlo e si chiama “Non ci credere”. Le pareti del Non sembrano infrangibili, eppure basta che tu decida di oltrepassarle perché si sbriciolino. Ricorda, Pesci: non hai maggiori limiti di quelli che ti poni da solo.
La Stampa 31.12.09