Contrordine, compagni. L’emergenza rifiuti in Campania non è affatto finita. I termovalorizzatori e la raccolta differenziata non servono. Occorre al più presto aprire nuove discariche in deroga a ogni norma, persino nel parco nazionale del Vesuvio. O la «monnezza» sarà di nuovo per strada. Convocata su questa base dal Commissario straordinario all’emergenza, il sottosegretario di governo nonché responsabile della Protezione Civile, Guido Bertolaso, si apre oggi, 30 dicembre 2009, una Conferenza dei servizi sui rifiuti in Campania davvero surreale. Sia per una questione di metodo. Sia, soprattutto, per due questioni di merito. La questione di metodo consiste nel fatto che la Conferenza dei servizi viene convocata per assumere decisioni, appunto, importanti sulla gestione della «monnezza» a poche ore dalla scadenza del Commissariato e, quindi, dal passaggio da una condizione di emergenza a una condizione di normalità, prevista per domani 31 dicembre. Mentre annuncia il
ritorno alla normalità, Bertolaso assume decisioni d’emergenza.
Ma, sebbene il metodo in democrazia sia sostanza, è nel merito che la decisione di convocare la Conferenza dei servizi assume i caratteri surrealistici più marcati. Bertolaso, infatti convoca la riunione perché – sostiene – l’emergenza rifiuti in Campania non è affatto finita, come il governo Berlusconi ci aveva raccontato fino a ieri. Che il termovalorizzatore
di Acerra, la raccolta differenziata, gli altri termovalorizzatori in costruzione servono a poco o a niente. E che se oggi, 30 dicembre 2009, non si assume la decisione di aprire nuove discariche – contravvenendo allo spirito e alla lettera di normative europee e nazionali – entro quattro anni l’emergenza esploderà come nella primavera del 2008. Come avviene
oggi a Palermo. Dunque, in questo anno e mezzo il Commissario Guido Bertolaso non ha fatto altro che mettere la «monnezza» sotto il tappeto. Militarizzando il tappeto. E nascondendolo all’opinione pubblica e a tecnici laici. Ma altrettanto clamorosa è la proposta che oggi
Bertolaso porta nella Conferenza di servizio: aprire nuove discariche. Tra queste la più capiente è quella della cava Vitiello, nel comune di Terzigno e in piano Parco nazionale del Vesuvio. In questa discarica dovranno essere smaltiti i rifiuti «tal quale», senza alcun trattamento. In deroga, ancora una volta, a ogni normativa europea e italiana.E violando l’autonomia prevista dalla legge istitutiva dei parchi nazionali.
Giustamente il Presidente del Parco Nazionale del Vesuvio, Ugo Leone, ha definito tutto questo un autentico abuso. Un abuso di stato.
L’Unità 30.12.09
Pubblicato il 30 Dicembre 2009