“Il fragile welfare di Sacconi”, di Nicola Cacace
Quei pochi che hanno letto il Libro bianco di Sacconi, un inno alla privatizzazione del Welfare, nonsi sono meravigliati delle anticipazioni del ministro del lavoro per «il nuovo Welfare» e relativa legge delega per la «riforma dello Statuto dei lavoratori» annunciata per marzo. Al più si sono preoccupati e molto, realizzando che il disegno controriformatore di questo governo, con la buona intenzione condivisa da molti di una riforma del Welfare più inclusiva dell’attuale, in realtà marciava in altre direzioni. Il meccanismo assicurativo ed auto assicurativo è destinato non tanto e non solo ad estendere le insufficienti coperture attuali, sia in materia di Cassa integrazione che di indennità di disoccupazione, quanto di modificare i criteri in direzione di una gestione dove le indennità che saranno pagate ai lavoratori dipendenti, ai precari, ora e giustamente anche ai professionisti, devono derivare tutte ed essenzialmente dai contributi versati. Il criterio in sé è corretto se tempi, modi e durata delle crisi occupazionali risultassero compatibili con tempi, modi e durata dei versamenti assicurativi. Cosa succederebbe quando i tempi, l’intensità e …