La notizia, anticipata da Flc-Cgil già qualche giorno addietro, ma che per ora non trova conferma nei siti istituzionali, è di quelle adatte a far perdere il sonno a dirigenti scolastici, Dsga e presidenti di consigli di circolo: con la nota n. 8767 il Ministero dell’Istruzione sta inviando alle scuole indicazioni per la stesura del Programma Annuale 2010 a dir poco traumatiche.
In poche parole, la circolare dovrebbe chiarire (il condizionale è d’obbligo dato che per il momento non ne è circolata neppure una bozza) che per il 2010 le assegnazioni per il funzionamento ordinario saranno completamente azzerate.
Le istituzioni scolastiche dovrebbero invece ricevere un unico stanziamento onnicomprensivo dal quale i dirigenti potranno attingere per tutte le esigenze.
Secondo le prime anticipazioni il finanziamento per il 2010 dovrebbe essere complessivamente pari a quanto ricevuto nel 2009.
Il problema maggiore riguarda le spese per le supplenze che non dipendono quasi per nulla dalla capacità delle scuole di sapersi organizzare ma sono legate a fattori molto spesso imponderabili.
La circolare chiarisce anche che dirigenti e Dsga dovranno prestare molta attenzione alle spese perché il finanziamento verrà integrato solo nel caso in cui si riesca a dimostrare che la nomina di supplenti sia stata assolutamente necessaria dopo aver fatto ricorso a ogni possibile forma di “flessibilità organizzativa”.
Per garantire i livelli minimi dell’attività didattica i dirigenti scolastici dovranno dunque sperare di riuscire a risparmiare qualcosa sulle spese per le supplenze: l’impresa si preannuncia ardua, se non del tutto impossibile, soprattutto nella scuola primaria e in quella dell’infanzia dove molto spesso, per garantire la continuità del servizio nei plessi più piccoli, è necessario nominare supplenti anche per assenze di un solo giorno.
Per protestare contro questa situazione, i movimenti di base stanno lanciando la proposta di non approvare il Programma Annuale 2010. In realtà una soluzione del genere potrebbe persino peggiorare la situazione: nelle scuole in cui non dovesse essere approvato il Programma Annuale il Ministero nominerebbe un “commissario ad acta” che, in caso di carenza di fondi per il pagamento delle supplenze, potrebbe benissimo attingere a ogni altra somma disponibile (contributi delle famiglie, stanziamenti di Regioni ed Enti Locali) non impegnata al 31 dicembre 2009.
Le scuole commissariate potrebbe insomma vedersi private non solo dei fondi necessari per far funzionare la didattica, ma anche degli eventuali risparmi comunque effettuati fino ad ora.
da Tecnica della Scuola 22.12.09