Da Copenaghen piccoli passi avanti. Ambiente, serve fare di più
Difficile dire se si tratta di una vittoria o di una sconfitta. La lunga notte di Copenaghen ha prodotto un risultato inaspettato. Né una disfatta in termini negoziali, né un successo dal punto di vista delle aspettative. Solo un passo avanti. Incerto, forse. Ma decisivo. In quanto l’accordo concluso tra Usa, Cina, India, Sudafrica e Brasile per la lotta ai cambiamenti climatici, pur non essendo vincolante, coinvolge per la prima volta due degli attori (Cina e Usa), che fin ora erano rimasti ai margini del dibattito sul global warming, e li relaziona con un altro grande paese emergente, l’India, oltre che naturalmente con paesi importanti e influenti per la lotta ai cambiamenti climatici, come il Brasile e il Sudafrica. “Abbiamo un accordo”, ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon al termine delle lunghe trattative e delle numerose resistenze e critiche mosse dai paesi più piccoli, “anche se – ammette – non è quello che tutti speravamo”. E infatti, la natura dell’intesa non può pretendere di rimanere nella storia. L’accordo di Copenaghen non …