Giorno: 17 Dicembre 2009

“Cinema e fiction, ultima fermata. Il governo all’attacco finale”, di Gabriella Gallozzi

Per il cinema e la fiction indipendenti è l’ultimo colpo di scure: un ddl che abbroga la norma che stabilisce delle quote di cinema italiano nei n etwork e obbliga a reinvestire la pubblicità nelle produzioni nazionali. Ultima mazzata del governo contro quei «parassiti» del mondo del cinema. Vi ricordate le sparate di Brunetta contro gli autori? E quelle di Bondi contro l’intero mondo dello spettacolo «genuflesso» davanti al presidente Napolitano? Come se non bastassero i drammatici tagli al Fus che hanno messo in ginocchio l’intero settore ecco arrivare sul piatto – questa mattina in Consiglio dei Ministri – un decreto legge trasformato in corsa in disegno di legge che ridisegnerà le regole della tv. E pure quelle di Internet Ovviamente a vantaggio del nostro premier. La questione che allarma oltremodo i produttori, soprattutto quelli indipendenti, infatti, è quella che riguarda la cosidetta legge 122, delle quote tv, introdotta da Veltroni nel ‘97 a tutela del prodotto audiovisivo italiano ed europeo. La norma in questione stabilisce che i network tv debbano trasmettere una quota fissa …

“Ghizzoni e Relacci: ‘Il governo impedisce la discussione sui restauratori'”

“E’ un fatto gravissimo. Il Governo oggi si rifiuta di venire in Commissione per la risoluzione sulla questione dei restauratori e questo, di fatto, impedisce che la discussione possa avere luogo”, lo denunciano Ermete Realacci e Manuela Ghizzoni (PD) primi firmatari della risoluzione presentata a commissioni riunite dalle Commissione VIII e VII della Camera dei Deputati. “L’assenza del Governo”, aggiungono Realacci e Ghizzoni, “è particolarmente grave vista anche l’ampia convergenza tra maggioranza e opposizione che si sta registrando sulla vicenda dei restauratori e vista l’urgenza della questione che per effetto delle nuove norme rischia di vedere esclusi migliaia di professionisti dalla possibilità di accesso al titolo di restauratore, depauperando il settore della forza lavoro oggi attiva nel settore e cancellando in un colpo solo un’intera generazione restauratori”. “Ci auguriamo vivamente”, aggiungono i due esponenti del PD, “che il Governo cambi atteggiamento perché ci troviamo di fronte ad un rischio paralisi del settore e questo nonostante il nostro paese possa vantare una storia e una cultura del restauro di altissimo livello e di figure di straordinaria …

“Riforma superiori, si va verso il braccio di ferro”, di Alessandro Giuliani

Ha tutta l’aria di trasformarsi in un estenuante braccio di ferro – con Miur e Governo da una parte e i sindacati, opposizione politica, precari e studenti dall’altra – la decisione di far partire la riforma della scuola secondaria superiore già dal prossimo anno scolastico. Quando tutto faceva indurre a pensare che i giochi fossero fatti, con l’amministrazione incurante dei pareri, comunque autorevoli, espressi di recente dal Cnpi, dalle organizzazioni sindacali e dalle parti sociali, a rimettere tutto in discussione è stato il Consiglio di Stato: un organo super partes che nel sospendere il giudizio ha fatto emergere a chiare lettere dei “nodi” irrisolti (eccesso di delega da parte del provvedimento, invasione dell’autonomia scolastica, passaggio poco graduale) e dato un improvvisa dose di vitalità al folto popolo dei contrari. Negli ultimi giorni alle critiche immediate di Flc-Cgil, Gilda e Cobas si è aggiunto l’invio di una lettera ai vertici del Miur sottoscritta dagli altri maggiori sindacati della scuola ( la Cisl Scuola , la Uil Scuola e lo Snals-Confsal): con questa azione i tre leader …

“Ricerca, sbloccati i fondi Mussi. Ma i posti saranno solo 900”, di Rosaria Amato

Manuela Ghizzoni (Pd): “Non c’è il cofinanziamento, i rettori sono scoraggiati dai tagli operati dal governo, e temono i costi del turnover”. L’ultima tranche dei fondi per la ricerca previsti dal regolamento Mussi, 40 milioni di euro, sono stati sbloccati dal ministero dell’Università e della Ricerca. Come aveva annunciato il ministro Mariastella Gelmini il 14 novembre, i fondi verranno trasferiti ai rettori in via amministrativa: il provvedimento non è previsto pertanto dalla Finanziaria 2010, approvata oggi. Ma la norma non soddisfa i ricercatori precari: “I concorsi risultano più che dimezzati rispetto alle previsioni, a causa dell’assenza del cofinanziamento”, dice Francesco Cerisoli, presidente dell’Associazione Precari della Ricerca-Apri. I posti banditi a concorso dovrebbero essere circa 900. Inizialmente era previsto un cofinanziamento da parte delle università, e si era parlato a lungo di 4000 posti. Ma, nelle ultime settimane, molti rettori si sono tirati indietro: i tagli ai finanziamenti non lasciano molto spazio a nuove assunzioni, in tanti pensano all’utilizzo dei fondi per l’ordinaria amministrazione, o comunque pensano di bandire un numero inferiore di concorsi rispetto a …

“Aria calda e aria fritta”, di Mario Deaglio

Può darsi – anche se appare assai difficile – che, dopo le inaspettate dimissioni della presidente della Conferenza sul clima, i leader dei principali Paesi del mondo riescano ancora a stringersi la mano davanti alle telecamere di Copenhagen e a mettere la loro firma su un accordo di compromesso. Anche in questo caso ci troveremo di fronte a un risultato deludente: dopo i netti contrasti di questi giorni, un’eventuale intesa di facciata dell’ultima ora sarà poco più che «aria fritta», per usare una classica espressione italiana, o «aria calda», per usare l’analoga espressione inglese, del tutto appropriata a una conferenza sul clima. Il messaggio che uscirà da Copenhagen pochi giorni prima del Natale sarà la fine, almeno temporanea, del «buonismo», o, se si preferisce, del buon senso, in materia climatica. E’ tramontata la speranza che l’evidenza dei dati scientifici e dei mutamenti facilmente verificabili si sarebbe imposta sugli egoismi e sulle miopie dei principali Paesi del pianeta; che i capi di questi Paesi, impauriti dall’arretramento dei ghiacci e dall’avanzamento dei deserti, si sarebbero solennemente impegnati …

“Azzerata la cooperazione. Il governo italiano taglia i fondi”, di Umberto De Giovannangeli

Il «delitto» si è consumato. La partita si è chiusa. La Finanziaria «blindata » ha azzerato la Cooperazione allo Sviluppo. «Il voto di fiducia sulla Finanziaria ha spazzato via le proposte di emendamenti presentate in favore della Cooperazione allo sviluppo e vara un’altra Finanziaria all’insegno del suo azzeramento, nonostante le mozioni di maggioranza ed opposizione accettate dal Governo due mesi fa alla Camera, dove quest’ultimo si impegnava a riallineare la Cooperazione italiana alla dimensione europea». A denunciarlo è Maria Egizia Petroccione, portavoce del Cini (Coordinamento Italiano NetworkInternazionali). «Sulla Legge 49/87 sono previsti solo 326 milioni di euro, in termini reali, è il valore più basso dopo il 1996». TRACOLLO ASSOLUTO Le assicurazioni del ministro degli Esteri, Franco Frattini, le promesse magnificate dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si sono dissolte come neve al sole di fronte a «Mister Tagli», al secolo Giulio Tremonti, ministro dell’Economia. Siamo alla Caporetto della Cooperazione. Al de profundis degli aiuti allo sviluppo. «Ci si allontana dunque sempre di più dagli Obiettivi di Sviluppo del Millennio – rimarca la portavoce del …

“L’assalto ai giornalisti”, di Giuseppe D’Avanzo

Nemmeno il più ostinato pessimismo poteva attendersi che sarebbe durato un sol giorno lo sbigottimento e il dolore per il volto insanguinato di Silvio Berlusconi. Poche ore per sbarazzarsi, come di un ostacolo ingombrante, di ogni solidarietà umana, pensiero autocritico, reciproco invito a evitare il dissolversi di ogni legame comunitario, ad accettare una responsabilità collettiva in ordine alla promozione del bene comune. Il volto di Berlusconi, contorto dalla sofferenza inflittagli dalla violenza di un matto, avrebbe potuto (e dovuto) sollecitare ciascuno di noi a sentirsi communis, “colui che condivide un carico”, e tutti noi communitas allegata da un dovere, da un debito, dalla promessa di un reciproco dono (munus) che nessuno può tenere per sé. Quando è durato quest’incanto? Dieci ore, quindici? Appena i luoghi pubblici (il Parlamento, i talk-show televisivi) si sono riaperti, è ritornata la notte abitata dallo spirito di intolleranza, esclusione, violenza che appaiono il segno distintivo di questa cultura di governo. Chi ha armato la mano del matto? Chi è il mandante? Di chi è la colpa? E quindi chi deve …