Mese: Novembre 2009

“Ru486, stop in commissione. «No all’immissione sul mercato»”

ROMA – La commissione Sanità di Palazzo Madama ha approvato, a maggioranza, con il voto favorevole di Pdl e Lega e quello contrario del Pd, il documento finale dell’indagine conoscitiva sulla pillola abortiva RU486 presentato dal presidente e relatore Antonio Tomassini, nel quale si chiede di fermare la procedura di immissione in commercio della pillola abortiva in attesa di un parere tecnico del ministero della Salute circa la compatibilità tra la legge 194 e la RU486. Il Corriere della Sera, 26 novembre 2009 ******

“Allarme Isfol: troppi ragazzi lasciano la scuola, soprattutto al Sud”, di Alessandro Giuliani

Dal Rapporto annuale emerge che tra i 14 e i 17 anni abbandona il 5,4%. Il picco nelle Regioni meridionali (7,7%) e nei professionali, mentre va meglio ai licei e al nord-est: qui se si calcolano anche gli apprendisti che non svolgono attività di formazione manca all’appello meno dell’1,5%. Altro che obiettivo Lisbona. Lo scorso anno in Italia sono stati ben 126 mila i ragazzi tra i 14 e i 17 anni al di fuori di qualsiasi percorso di istruzione e formazione. Rappresentano il 5,4% dei giovani di quella fascia d’età. Il maggior numero è concentrato nelle Regioni meridionali (7,7%), mentre al nord-est sono solo il 2,8% (in realtà meno dell’1,5% visto che la metà dei dispersi sono apprendisti che non svolgono attività di formazione). Gli interessanti dati nazionali e regionali sui giovani usciti dal percorso formativo senza apparenti motivazioni sono contenuti nell’ultimo rapporto Isfol, relativo all’anno 2008, presentato a Roma il 25 novembre.Da quanto emerso c’è poco da sorridere. Sul fronte dell’apprendistato i risultati peggiori si registrano nel Mezzogiorno: lo scorso anno c’è stata …

“Crociata di Natale”, di Chiara Saraceno

Sono gli stessi che appendono a forza grandi crocefissi nei luoghi pubblici. Che dicono che il crocefisso è simbolo della identità italiana, da loro per altro sbeffeggiata ogni pié sospinto, salvo quando devono contrapporla ai “brutti, sporchi stranieri”, specie se “abbronzati”. Che rivendicano il cattolicesimo, per altro da loro identificato con il cristianesimo tout court, come parte integrante del Dna italiano, anche se poi si inventano i riti paganeggianti per il dio Po. Sono loro che vogliono far passare una norma (il processo breve) in cui si codifica che la legge non è uguale per tutti e soprattutto non per gli immigrati, specie i più vulnerabili. E che in nome di tutto questo proclamano la pulizia etnica proprio nei giorni di Natale, per non turbare la tranquillità delle buone, cattoliche, operose, bianche popolazioni autoctone. Succede a Coccaglio, profondo Nord, ma potrebbe succedere anche da altre parti. Probabilmente molti altri sindaci ci stanno pensando e molti cittadini di altri comuni invidiano quelli di Coccaglio, con un sindaco così deciso. La questione non è, ovviamente, il contrasto …

“Crisi, gli agricoltori in piazza «Uno su tre a rischio chiusura»”, di Felicia Masocco

«Sembra la finanziaria del Qatar», sbotta il presidente della Cia, Giuseppe Politi. La Cia non è l’intelligence statunitense, ma la Confederazione italiana agricoltori, e il Qatar è un paese che non ha agricoltura. L’Italia invece ce l’ha ancora, anche se di politiche per sostenerla neanche l’ombra. La crisi del settore ha portato gli agricoltori in piazza, davanti a Montecitorio per chiedere ai deputati di passaggio di riservare al grano anche solo un decimo dell’attenzione riservata ai magistrati e alle norme sui processi. Lo hanno ricordato anche al ministro Zaia, andando a protestare sotto il suo ministero (e già che c’erano a quello dell’Economia poco distante). LE TRE CARTE Erano in tremila, secondo gli organizzatori, hanno distribuito latte e mandarini ed esibito cartelli con un’Italia verde incatenata. «L’agricoltura rischia di chiudere -attacca Politi-. Siamo il solo settore che nonhaavuto nessun intervento, anzi ci tolgono i fondi. Nella Finanziaria che stanno per votarenonc’è ancora nulla per il settore primario». Si è fatto con l’agricoltura il solito gioco delle tre carte, eccellenza di questo governo: «Erano stati tagliati …

La dignità è donna

In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne il PD propone più fondi e più centri antiviolenza. Una giornata di cui approfittare, una giornata da non banalizzare con cliché e luoghi comuni ma da esaltare mettendo sul tavolo proposte concrete. È quella di oggi, 25 novembre, giornata mondiale contro la violenza sulle donne, arrivata ormai al decimo anniversario della sua istituzione. Sembra lontano quel 1999, eppure i numeri parlano chiaro: a subire violenza psicologica, fisica o sessuale è una donna su tre. Un segnale tangibile del fatto che il tempo non basta, non risolve. Contro il progresso culturale si ergono muri invisibili quanto pericolosi. Messaggi apparentemente innocui che si insidiano nella vita quotidiana e diventano parte del patrimonio collettivo, al punto di essere percepiti come normali. Messaggi hanno il sapore della legittimazione se a diffonderli è chi dovrebbe, almeno in teoria, essere d’esempio al paese che governa. “La violenza sulle donne – afferma il segretario del PD Pier Luigi Bersani – e’ il residuo di una cultura primitiva che non riconosce loro dignita’ …

“Lavoratori precari per tutta la vita. In Senato riesumato lo staff leasing”, di Felicia Masocco

Torna lo staff leasing, il lavoro in affitto, forma estrema di precarizzazione. La sua riesumazione è contenuta nel disegno di legge 1167già passato per le commissioni varie e da ieri in discussione al Senato dove contano di approvarlo presto presto. Lo staff leasing è quel rapporto che consente di lavorare in un’azienda senza mai esserne dipendente. Per una durata illimitata, anche tutta la vita e a fare da tramite ci pensa un’agenzia. È con questa che l’interessato stipula il contratto, poi viene dato in affitto. Senza poter fare carriera, senza troppi benefit, senza sentirsi mai parte di quell’impresa. ULTIMO ATTO Introdotto con la legge 30 dal precedente governo Berlusconi, lo staff leasing era stato cancellato dal governo Prodi con il protocollo sul Welfare del luglio 2007, firmato da tutte le parti sociali, sindacati e imprese. Queste ultime infatti non lo avevano quasi mai applicato. Anche per questo non si capisce perché il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi si incaponisca nel reintrodurlo. «È l’ultimo punto di quel Protocollo che viene modificato », fa notare il segretario …