Mese: Novembre 2009

“Allarme sul dopo-crisi. L’Italia rischia tutto per il populismo di destra”, intervista a Vincenzo Visco

L’occasione della crisi è andata persa. Non abbiamo né le riforme, né i conti a posto, né il Pil in crescita». Per Vincenzo Visco la fotografia dell’Italia spacciata sui mass media è piena di «incredibili falsità»: la situazione è gravissima e nessuno se ne accorge. «Sono ammirato dall’abilità di Tremonti, oggi rigorista dopo un passato di antieuropeista e di creativo – aggiunge – Peccato che gran parte di quel che dice non sia vero». Per esempio? «Per esempio ha raccontato ad Annozero che il suo scudo costa di più di quello inglese. Ci vuole un gran fegato». Comunque il ministro ha dettola verità sulle tasse: non ci sono risorse strutturali. «Il messaggio che emerge è: bambole non c’è una lira. Quello che non emerge è che le cose vanno peggio di quanto si dica». Anche altri Paesi stanno male «Da noi c’è un crollo delle entrate molto maggiore di quanto la crisi giustificherebbe, c’è un massiccio aumento dell’evasione soprattutto sull’Iva, c’è una spesa fuori controllo, c’è un debito in aumento del 15 punti in due …

“Ore decisive per l’insegnamento della storia dell’arte nelle scuole”, di Clara Rech*

Il Regolamento concernente il Riordino dell’Istruzione è alle ultime battute. Il Ministro si augura di poterlo pubblicare a metà gennaio, una volta superato il vaglio, soprattutto, del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti. In questi giorni, in seguito ai pareri richiesti ed espressi da parte delle varie Associazioni disciplinari e dei Comitati di studio del mondo della scuola, si sta meditando in sede ministeriale se sia il caso di operare alcune modifiche nei quadri orari circolanti in bozza con potenziamenti di alcune discipline al triennio. E’chiaro che in questa ipotesi la disciplina più a rischio tornerebbe ad essere la storia dell’arte nel liceo Classico (nella bozza attuale 2 ore negli ultinmi 3 anni) e nel liceo Musicale e Coreutico (nel disegno attuale 2 ore per ogni anno). Tale presenza potrebbe essere rivista per lasciare spazio ad altre istanze. Oltre a ciò, non si ravvisa il minimo spiraglio di accoglienza della richiesta avanzata più volte dall’ANISA di non eliminare l’insegnamento nell’istruzione tecnica e professionale dove attualmente la disciplina è presente come elemento di alta …

“L’allarme del Quirinale”, di Massimo Giannini

A parte la ricostruzione del primo dopoguerra e il boom degli anni ’60, non si ricorda una “età dell’oro” della democrazia italiana. Ma stiamo precipitando davvero in un “tempo di ferro”, se un capo dello Stato convoca i giornalisti per manifestare la sua “profonda preoccupazione” sulle condizioni del Paese. L’irritualità dello strappo procedurale è direttamente proporzionato alla gravità del conflitto istituzionale. In molti, nel centrodestra, cercano ora di piegare secondo convenienza le parole di Giorgio Napolitano. Di dimostrare che quel suo appello a fermare “la spirale della drammatizzazione” sia rivolto esclusivamente ai magistrati. Che quel suo richiamo “all’autocontrollo nelle dichiarazioni pubbliche” indirizzato a “quanti appartengono all’istituzione preposta all’esercizio della giurisdizione” sia una messa in mora per l’intera categoria dei “giudici comunisti”. Mentono, i corrivi esegeti del presidente della Repubblica. Accecati dall’odio che il premier continua copiosamente a produrre e a riversare non solo contro le “toghe eversive”, ma contro tutte le istituzioni di garanzia, non vedono (o fingono di non vedere) una verità scomoda che nasce dalla pura e semplice logica politica. L’inusuale “messaggio alla …

Tre proposte per uscire dalla crisi

Bersani ad Anno Zero: “Soffrono lavoratori e imprese. Meno tasse ai redditi medio-bassi, aiuti alle imprese e deroga al patto di stabilità per i comuni che investono”. E attacca Tremonti: “Avete smontato i controlli anti-evasione” “Per Tremonti bisogna tenere la barra dritta e poco altro , ma questa non è una tempesta passeggera. Basta vedere i dati sul Pil: Francia -2, Spagna -2,7 e noi -5,8, una cifra peggiore di tutti gli altri”. Ci ha messo poco Pier Luigi Bersani a sbugiardare il ministro dell’Economia, ospite ad Anno Zero, su Rai Due. Ministro di un governo fermo, che non interviene per timore di proteste, ma “le manovre sono rose con le spine” ha ammonito Bersani. “Non fare il poeta” ha controbattuto Tremonti. Ed ecco che il segretario del Pd ha spiegato che se adesso c’è bisogno di uno sforzo è perché in 18 mesi hanno dilapidato un patrimonio: gli sforzi di risanamento del governo Prodi. Altrimenti avremmo potuto affrontare la crisi con ben altri dati… E la prima picconata l’hanno data smontando tutti i controlli …

Sulla pelle delle donne

Ru486, stop del governo alla messa in vendita. Il PD si schiera con l’Aifa e risponde a chi parla di semplificazione dell’aborto. Bersani: “La prevenzione è sofferenza?” Stop alla Ru486. Con i voti favorevoli di Pdl e Lega (13) e quelli contrari (8) del Pd, è stato approvato il documento finale dell’indagine conoscitiva sulla pillola abortiva presentato dal presidente e relatore Antonio Tomassini, con il quale si chiedeva al governo di fermare la procedura di immissione in commercio della pillola in attesa di un parere tecnico del ministero della Salute circa la compatibilità tra la legge 194 e la RU486. Il governo fa orecchie da mercante e ignora il disco verde dato dall’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, alla pillola, utilizzata in gran parte dei paesi di tutto il mondo. Il segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani ricorda al governo che “Il Parlamento non puo’ fare il dottore. E’ questo il limite della politica. E’ giusto vedere se ci sono, o non ci sono, tecniche di aborto meno invasive. Questo lo dico all’Agenzia del farmaco …

“Ricerca, ecco una bozza che sa di beffa”, di Pietro Greco

Il Ministro Mariastella Gelmini ha presentato ieri all’Accademia dei Lincei una prima bozza del Programma Nazionale della Ricerca per il quinquennio 2009-2013. Si tratta di una buona notizia in sé. Anche nel merito – malgrado alcune lacune – il piano presenta, a una prima lettura, indubbi aspetti positivi. L’analisi è corretta. Si parla del ritardo italiano sia in termini di investimenti pubblici sia, ancor più, di vocazione per la ricerca del nostro sistema produttivo. Si parla della necessità di colmarlo: puntando sul merito per quanto riguarda la ricerca pubblica e sul cambiamento della specializzazione produttiva per quanto riguarda il sistema economico. Ci sono alcune dimenticanze. Viene sottovalutata l’importanza della ricerca di base o, come si dice oggi, curiosity driven. Non si dice nulla sugli ostacoli che impediscono ai giovani cervelli di altri paesi di venire in Italia. Manel complesso il Programma si muove nella giusta direzione. Il che non è affatto scontato, se solo ci si ricorda dei documenti proposti nei passati governi Berlusconi dal ministro Letizia Moratti. Persino nel metodo l’iniziativa va salutata con …

“Allo sbaraglio o dimenticati. La formazione di 22mila medici”, di Paolo Casicci

Di notte reggono da soli interi reparti, con rischi altissimi per dei tirocinanti. Di giorno restano con le mani in mano, e in pochi conseguono la specializzazione avendo accumulato la giusta esperienza. È un quadro con troppe ombre quello che emerge dall’inchiesta di Federspecializzandi, la sigla più rappresentativa dei 22 mila iscritti a una scuola di medicina post-laurea. Da Trieste a Palermo, il cahier de doléances dei futuri chirurghi, radiologi, anestesisti, oncologi…, è fittissimo. Regolamenti disattesi, attività didattica insufficiente, scarsa attenzione da parte dei tutor, gli strutturati che dovrebbero seguirli da vicino. E soprattutto poche occasioni per svolgere le attività cliniche, se non da soli e con enormi responsabilità. “Ma il vero paradosso” spiega il segretario dell’associazione, Domenico Montemurro, “è che si impara poco lavorando tantissimo: il 46% dei giovani medici dichiara di passare in corsia tra le 50 e le 70 ore alla settimana, quando il contratto ne prevede in tutto 38 tra teoria e pratica”. Il ricorso ai tirocinanti è massiccio soprattutto di notte e nei giorni festivi, quando gli strutturati abbandonano la …