Mese: Novembre 2009

“L’avvento della società spiona”, di Ilvo Diamanti

Pochi giorni fa l´amministrazione di una località in provincia di Mantova, governata da una coalizione Lega-Pdl, ha invitato i cittadini, con manifesti eloquenti, a denunciare i clandestini che risiedono entro i confini comunali. D´altronde, un´esortazione analoga era stata rivolta ai medici ospedalieri, in una versione preliminare del “pacchetto sicurezza” presentata dal governo. Segni di una marcia inarrestabile, che conduce anzi: ci ha già immersi in un mondo nuovo. La società spiona. Che tutti sono chiamati a costruire, rafforzare, estendere. In nome della sicurezza. È strano, questo orientamento, perché contrasta con il pensiero unico dell´epoca, che ha come riferimenti la libertà e l´individuo. Riassunti nella libertà individuale. Ancora oggi, reclamata come valore irrinunciabile della nostra civiltà. Liberale (appunto) e liberata da ogni totalitarismo. Tanto più dopo il passaggio dalla comunità tradizionale alla metropoli. Fino alla nascita della “società in rete”, di cui parla Manuel Castells. Dove le relazioni avvengono a distanza, senza vincoli di spazio e di tempo. A dispetto di ciò, oggi il paradigma dominante si ispira alla sicurezza. Reclama il controllo sociale. Affidato non …

Ecco chi paga la crisi

In 3000 per dire di no. Tanti erano i lavoratori sardi dell’Alcoa, fabbrica che produce alluminio, che nella giornata di ieri hanno sfilato per le strade della capitale per opporsi alla chiusura dello stabilimento. Gli operai, partiti da piazza della Repubblica, hanno fatto tappa a Piazza Barberini, prima di approdare in piazza Colonna, adiacente a Montecitorio. Al governo, 3000 disperati hanno chiesto di guardare in faccia il loro dramma e di trovare una soluzione. La risposta non si è fatta attendere. Il corteo è stato fermato dalle forze dell’ordine che, incuranti del carattere pacifico dello sciopero, hanno caricato i manifestanti e ferito alcuni di loro. Un signore si tocca la testa dolorante e dichiara: “siamo stati picchiati con i manganelli”. Reagisce duramente la presidente del Pd Sardegna Valentina Sanna: “In un clima di tale esasperazione, e’ pur necessario mantenere lucidita’ e nervi saldi. Quelli accaduti alla manifestazione di giovedì a Roma, sono fatti spiacevoli e preoccupanti. Ma non sarebbe responsabile in questo momento, alimentare un conflitto tra i lavoratori che hanno il diritto di protestare …

“L’ipocrisia infinita”, di Barbara Spinelli

Da qualche tempo son molti i politici italiani che pretendono d’aver abbandonato ogni falsità, d’aver infine compiuto l’intrepido gesto che sfata le ipocrisie, d’aver imboccato la via stretta della verità. Dopo parecchio vagare ammettono che in questione non è più l’agire del governo ma il privato destino d’un presidente del Consiglio che non è protetto da processi pendenti, e che potrebbe essere indagato per concorso in stragi mafiose. Sentono che la terra trema sotto Palazzo Chigi e dicono, come Casini, che è inane sfasciare la giustizia pur di sbrigare un caso singolo: meglio «eliminare le ipocrisie» e riconoscere che serve una legge, la decisiva, per «salvaguardare Berlusconi». La Corte Costituzionale gli ha negato l’immunità, ma egli ha pur sempre vinto le elezioni e deve poter governare: diamogli dunque lo scudo che cerca, visto che alternative non ci sono. Nella sostanza è il discorso di Berlusconi che vince: la magistratura impedisce alla democrazia di funzionare, quindi è eversiva. È in atto una guerra civile, insinua: uno spettro che in Italia tacita in special modo gli ex …

La Carta dei Cento per il libero WI-FI

Appello per la liberazione dell’Wi-Fi italiano, soffocato dal decreto Pisanu. Tra i 100 firmatari Scalfarotto, Misiani, Gentiloni. Il 31 dicembre 2009 sono in scadenza alcune disposizioni del cosiddetto Decreto Pisanu (”Misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale”) che assoggettano la concessione dell’accesso a Internet nei pubblici esercizi a una serie di obblighi quali la richiesta di una speciale licenza al questore. Lo stesso Decreto, inoltre, obbliga i gestori di tutti gli esercizi pubblici che offrono accesso a Internet all’identificazione degli utenti tramite documento d’identità . Queste norme furono introdotte per decreto pochi giorni dopo gli attentati terroristici di Londra del luglio 2005, senza alcuna analisi d’impatto economico-sociale e senza discussione pubblica. Doveva essere provvisoria, ed è infatti già scaduta due volte (fine 2007 e fine 2008) ma è stata due volte prorogata. Si tratta di norme che non hanno alcun corrispettivo in nessun Paese democratico; nemmeno il Patriot Act USA, approvato dopo l’11 settembre 2001, prevede l’identificazione di chi si connette a Internet da una postazione pubblica. Tra gli effetti di queste norme, ce …

La guerra infinita del governo alla pillola abortiva: “Solo in presenza di ricovero ospedaliero”

“La pillola RU486 deve essere somministrata solo in regime di ricovero ordinario”. È quanto chiede il Ministro del Lavoro, della salute e delle politiche sociali all’Agenzia italiana del farmaco. Il ministro Sacconi ha firmato una richiesta al Consiglio di Amministrazione dell’Aifa perchè riconsideri la delibera sulla base di quanto emerso dall’indagine della Commissione sanità del Senato e quindi di aggiungere «solo con ricovero ordinario» per evitare che la pillola sia assunta al di fuori di quanto prescrive la legge 194. Insomma continua la guerra del governo alla pillola che è usata in tutta Europa. In pratica il governo vuole che l’Aifa torni indietro rispetto alle decisioni già assunte. Il ministro Sacconi ha successivamente reso noto i parere espresso all’Aifa: Il Consiglio di Amministrazione dell’Aifa – si legge nel documento – «valuti se sia necessario riconsiderare la delibera adottata al fine di garantire modalità certe di somministrazione del farmaco in questione onde evitare ogni possibile contrasto con la legge n.194 del 1978. Secondo il ministro, la pillola Ru486« può »essere utilizzata per uso abortivo, in compatibilità …

“Prove tecniche di razzismo”, di Curzio Maltese

La deriva da Ku Klux Klan della Lega Nord non ha più limiti. Dopo la ripugnante trovata del White Christmas di Coccaglio, arriva un´altra proposta di legge razziale che non si sa se definire più idiota o indegna. Il deputato della Lega Maurizio Fugatti, già tristemente noto per l´emendamento dello scudo fiscale, ha infilato nelle votazioni della finanziaria un tetto per la cassa integrazione ai lavoratori stranieri. «Quando non c´è lavoro, bisogna tutelare anzitutto gli italiani» ha spiegato il parlamentare di Bussolengo. L´emendamento non dovrebbe passare perché, oltre a fare schifo, è incostituzionale e anche illogico. I lavoratori stranieri regolari pagano gli stessi contributi degli italiani e hanno quindi diritto a eguali tutele. Il giorno in cui peraltro dovessero essere approvate in Parlamento leggi come queste, milioni di italiani, fra i quali chi scrive, si trasformerebbero a loro volta in migranti, verso le nazioni civili. La proposta leghista costituisce comunque un segnale, anzi un avvertimento, in varie direzioni. Serve anzitutto per catturare o rinsaldare il consenso in alcune aree ricche ma culturalmente e moralmente miserabili …

Decine di restauratori rischiano di chiudere bottega

A causa della normativa introdotta dal ministero per i Beni e le attività culturali. Una mozione presentata dall’on. Manuela Ghizzoni del Pd ne chiede la modifica. Decine di restauratori modenesi con anni di studio e di esperienza alle spalle rischiano di trovarsi da un giorno all’altro nell’impossibilità di svolgere il loro lavoro. Questo per effetto della nuova normativa sullo status di restauratore introdotta dal ministero per i Beni e le attività culturali. A raccogliere l’allarme, lanciato dalle associazioni di categoria e da migliaia di operatori del settore, è l’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Cultura della Camera, che nei giorni scorsi ha presentato una mozione assieme a un gruppo di parlamentari del Partito democratico. “La professione di restauratore costituisce un patrimonio di sapere e di eccellenza inestimabile anche per il nostro territorio provinciale – spiega la parlamentare modenese – dove sono almeno una cinquantina le aziende, per complessivi 150 addetti, che in base alle nuove normative sulle qualifiche richieste per gli operatori e sui criteri di partecipazione alle gare d’appalto, rischiano di chiudere bottega”. …