«Una scuola di base in cui si conti e si racconti veramente», di Maurizio Tiriticco
Quando la scorsa estate Ivano Dionigi, insigne latinista, è sceso in campo per essere eletto rettore dell’ateneo bolognese, mi sono augurato che ce la facesse, perché è ormai da alcuni anni che si adopera per ricucire quei due mondi che da sempre, almeno nell’immaginario nostrano, sono stati considerati ben distinti, quello classico letterario e quello matematico scientifico. In più scritti ho sempre tentato di dimostrare che non è così, o meglio che non è stato mai così, e che da una malintesa tradizione tardoromantica abbiamo cominciato a dividere due “culture” che, invece, nella tradizione europea hanno sempre marciato all’unisono! Giorgio Vasari era in primo luogo pittore ed architetto, ma… sapeva anche scrivere! E non è un caso che lo si ricordi più per le sue Vite dei più eccellenti pittori, scultori, architetti… ecc., che non per le sue opere! E Leon Battista Alberti non fu solo il valente architetto che conosciamo, ma anche un musicista, un matematico, e scrisse di architettura e di pittura. Analogo discorso vale per Galileo, che non costruiva soltanto cannocchiali, ma …