In Finanziaria mancano i fondi per i libri di testo gratuiti: 103 milioni di euro tagliati dalle «forbici» di Giulio Tremonti. A denunciarlo ieri è stata Manuela Ghizzoni, capogruppo del Pd in commissione Cultura alla Camera, chiedendo l’immediato intervento del ministro Gelmini. «È l’ennesimo scippo alle famiglie, alla scuola pubblica, agli enti locali – dichiara Ghizzoni – Il ministro ha il dovere di porre rimedio». Nel giro di poche ore ieri è spuntata la nota del ministero dell’Istruzione. «Si rende noto – recita il testo – che i finanziamenti per il 2010 sono già previsti. Saranno infatti assicurati dalle risorse che il governo sta predisponendo e che saranno anche in parte recuperate tramite il rientro dei capitali». Insomma, ancora il gioco delle tre carte. I soldi ci sono onon ci sono? In realtà vanno trovati, quindi non ci sono. Tant’è che la controreazione di Ghizzoni non si è fatta attendere. «La soluzione trovata è una beffa – afferma la parlamentare Democratica – il ministero invoca il solito aiutino dal pozzo di San Patrizio dello scudo fiscale, che ad un certo punto scopriremo pure che avrà un fondo». SPESE In effetti la lista delle misure che attendono copertura è lunghissima. la elenca ormai da giorni il presidente della Finanze Gianfranco Conte. Ci sono ancora da finanziare spese tra gli 8 e i 10 miliardi, tra cui le missioni all’estero, il patto per la salute, le scuole paritarie, gli lsu, autotrasporto, università, 5 per mille. «Con le richieste ulteriori si sfiorerebbero 25 miliardi», ammonisce Conte. Sembra quasi un avvertimento al Pdl, che nel frattempo sta preparando un pacchetto di emendamenti «collettivi» con cui scardinare le ritrosie di Tremonti. Tra le proposte, la cedolare secca sugli affitti, una limatura all’Irap, ma anche maggiori detrazioni irpef, riscrittura sulla norma dei beni confiscati alla mafia per dare più fondi alle forze dell’ordine e alla giustizia. Un piano pesante, che potrebbe provocare parecchi problemi nella maggioranza. Tremonti non potrà accontentare tutti, ma stavolta dovrà scendere a patti. È convocata per oggi la Consulta economica del pdl nata per favorire scelte collegiali. per il momento non è prevista la partecipazione di due suoi grandi antagonisti, Claudio Scajola e Renato Brunetta. Ma le ultime uscite, insieme al movimentismo di Gianfranco fini pronto a giocare le sue carte soprattutto sulle risorse per la Giustizia, fanno presagire che non sarà una riunione facile. Intanto ieri il superministro ha approfittato dell’assemblea degli industriali romani per lanciare i suoi segnali a Mario Baldassarri, che in Senato aveva presentato la sua controfinanziaria. «Non credete al dottor Stranamore o a facili ricette per tagliare la spesa», ha detto, annunciando che sta preparando un taglio agli assessori comunali e provinciali. Quanto alla crisi, il ministro vede rosa: il 2010 sarà con il segno positivo.
L’Unità 25.11.09
Pubblicato il 25 Novembre 2009
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