Contro il governo, per l’alternativa. Il Pd prepara una campagna di mobilitazione che avrà il clou a metà dicembre ma che poi proseguirà anche dopo, attraverso le iniziative messe incampodai Circoli. Èla risposta a unesecutivo in preda a un tutti contro tutti che risparmia solo la discussione sul processo breve, e anche a un’iniziativa come il «No B Day» su cui Antonio Di Pietro ha messo il cappello e che, per dirla con Enrico Letta, «serve solo a convincere chi è già convinto, senza portare nuovi consensi». Pier Luigi Bersani ha lasciato proprio al vicesegretario e alla presidente del partito Rosy Bindi il compito di illustrare oggi nella sede del Nazareno la serie di iniziative che, pensa il segretario Pd, dovrà servire a denunciare gli errori e il disinteresse del governo ei confronti dei reali problemi del Paese,ma anche a far conoscere le proposte di legge che i democratici hanno già presentato in Parlamentosu temi che interessano da vicino la vita dei cittadini.
L’iniziativa principale sarà nel fine settimana dell’11 e 12 dicembre, quando da Bersani in giù tutti i dirigenti delPdsaranno nelle piazze d’Italia a parlare di economia, lavoro, sanità, scuola, ambiente, giustizia, riforme istituzionali, a illustrare i disegni di legge che in queste materie il loro partito ha già presentato alla Camera e al Senato, a dire (slogan dell’iniziativa) «basta occuparci dei problemi suoi», ovvero di Berlusconi, «pensiamo ai problemi di tutti». Ma ci sarà anche una giornata, il 14 dicembre, in cui un migliaio di amministratori locali del Pd si riunirà a Milano per dire «basta al federalismo delle chiacchiere », ovvero quello della Lega e di un governo che ha abolito l’unica tassa federale, l’Ici, e drasticamente ridimensionato l’autonomia fiscale dei comuni, che ancora aspettano 1 miliardo e 200 milioni di euro promessi dall’esecutivo. Da qui a gennaio ci sarà poi l’apertura di 500 nuovi circoli Pd nelle università, le fabbriche, le aziende che si andranno ad aggiungere ai settemila già attivi, perchénonbastano dueo tre giornate di mobilitazione, sostiene Bersani, per «costruire l’alternativa».
Il segretario del Pdaveva pensato di annunciare alla riunione della Direzione di domani la campagna di mobilitazione. Poi ha deciso di lasciare più spazio per una discussione politica e per presentare l’organigramma del partito (ci sarà un esecutivo diuna dozzina di giovani non parlamentari aperto anche alla minoranza e coordinato da Maurizio Migliavacca, Filippo Penati nominato capo della segreteria politica, dei forumtematici con a capo personalità di tutte le anime del partito e un coordinamento politico di una ventina di persone con dentro tutti i big). Alla Direzione parlerà anche delle regionali. E se Casini dice che Bersani «deve decidere, se si fa paralizzare dall’indecisione dimostra la sua inutilità politica», al leader Udc che ha posto come pregiudiziale per un’alleanza in Piemonte e Puglia il niet alle candidature di Mercedes Bresso e di Nichi Vendola, il Pd ha risposto decidendo ufficialmente il proprio sostegno ad entrambi. Nessuna risposta invece a Di Pietro, che ieri è tornato a dire che «gli elettori del Pd la pensano come me» sull’opportunità di partecipare al «No B Day» e che «anche Craxi pensava “me ne vado al mare” e si è ritrovato adHammamet».Risponderanno oggi Bindi e Letta presentando la campagna di mobilitazione del Pd.
www.partitodemocratico.it, 23 novembre 2009