“Storia finlandese per il ministro Mariastella Gelmini”, di Elisabetta Segre e Francesco Vona
Vogliamo raccontare una storia al ministro Gelmini e tutti quelli che pensano che tagli e liberalizzazioni siano le uniche ricette buone per uscire da una crisi. Si tratta ovviamente di una storia a lieto fine che, come molte di quelle raccontate in questi ultimi tempi, ha inizio con la caduta del muro di Berlino. Siamo in Finlandia e le statistiche ufficiali sono i nostri cantastorie. Abbiamo detto che è appena caduto il muro e con lui il più importante partner commerciale del paese baltico, l’Unione Sovietica. L’economia subisce una tremenda battuta d’arresto. Il tasso di disoccupazione arriva a toccare il 17% della forza lavoro e il prodotto interno crolla di quasi 40 punti percentuali tra il ’90 e il ’93. L’economia è centralizzata e la forza lavoro è fortemente protetta e sindacalizzata. Facciamo ora un salto di 10 anni e senza cambiare coordinate geografiche ci troviamo in uno dei paesi più competitivi del mondo, in cui si è riusciti a coniugare una crescita media del Pil di oltre il 3.5% annuo tra il 1997 e …