Il capogruppo Pd di Modena Paolo Trande risponde alle minacce di querela: “Ci piacerebbe che anche dal Pdl arrivassero parole di condanna” . Il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Paolo Trande risponde alle minacce di querela rivolte a un consigliere del Pd da un iscritto all’associazione di ‘estrema destra’ Casa Pound. Ecco la sua dichiarazione.
«La risposta del signor Vandelli, accompagnata da una minaccia di querela, è curiosa. Proprio oggi l’inserto di un noto quotidiano nazionale dedica a Casa Pound un reportage dal titolo molto eloquente – “I nuovi fascisti” – corredato da dichiarazioni come quella di Adriano Scianca, responsabile culturale di Casa Pound (“Il fascismo rimane una stella polare”) e da interessanti immagini di militanti di Casa Pound che tendono la mano nell’inconfondibile saluto romano. A riprova che la qualifica di associazione di “estrema destra” contenuta nell’interrogazione firmata da me e da altri consiglieri (tra cui la consigliera Giulia Morini) è tutt’altro che peregrina mentre privo di significato – dal punto di vista politico – è il neologismo “estremo centro” coniato dall’affiliato a Casa Pound.
Segnalo inoltre che il testo dell’interrogazione riporta testualmente la frase “in molte città d’Italia ci sono state vere e proprie azioni di guerriglia urbana quali occupazione di stabilimenti”. Quindi fa chiaro riferimento a realtà diverse da quella modenese. Vandelli potrà sentirsi piccato, ma nessuno ha accusato Casa Pound di Modena di aver commesso reati del genere.
L’interrogazione del PD è nata con l’intento di fare chiarezza sulla nascita di questa associazione. Abbiamo chiesto all’Amministrazione se Casa Pound ha una sede legale ed è autorizzata: è un nostro diritto di consiglieri e di cittadini. Crediamo che i modenesi debbano essere rassicurati sul fatto che a Modena non si ripeteranno gesti come l’incappucciamento dei parchimetri, gesti estranei ad una cultura democratica. Casa Pound dimostri con i fatti di adottare metodi diversi rispetto alle associazioni gemelle di Roma e Napoli. A Modena per l’illegalità non c’è posto, né tanto meno per l’apologia di fascismo. Visto che parliamo di democrazia e di leggi dello Stato ci piacerebbe che anche dal Pdl locale, che agita a parole il tema della sicurezza e della legalità (ma poi taglia le risorse alle forze dell’ordine), arrivassero parole di netta condanna».
Di seguito il comunicato stampa del 18 novembre sull’interrogazione
“Casa Pound” a Modena, il Pd: tenera alta la guardia
Interrogazione in Consiglio comunale dopo l’azione a danno dei parchimetri e la successiva rivendicazione da parte dell’associazione di estrema destra
Esistono gli estremi per il reato di apologia di fascismo? C’è l’intenzione di procedere legalmente dopo l’incappucciamento notturno a danno dei parchimetri? Esiste un’autorizzazione ufficiale da parte del Comune per aprire una sede modenese dell’associazione Casa Pound? E’ quanto chiede l’interrogazione presentata dal gruppo consiliare del Pd dopo l’azione dimostrativa rivendicata nei giorni scorsi dall’associazione culturale di estrema destra “Casa Pound”. L’interrogazione è firmata dal capogruppo Paolo Trande e dai consiglieri Giulia Morini, Giulio Guerzoni, Luigi Alberto Pini.
“Molte città italiane – dichiara Giulia Morini, consigliera Pd, prima firmataria dell’interrogazione – hanno visto la nascita di Casa Pound, centro sociale di estrema destra che fa dichiaratamente riferimento alla galassia neo-fascista. Ma chi ha autorizzato l’istituzione di questo Centro? A Roma, Napoli e Milano i militanti di Casa Pound si sono distinti per i metodi violenti di matrice squadrista: occupazioni di edifici, attacchi incendiari, spedizioni punitive armate, etc. Metodi che nulla hanno a che fare con la legale e democratica iniziativa politica e civile. Anche la recente protesta contro i parchimetri dei viali ha un tono inquietante e non vorremmo che fosse solo l’inizio.
Con questa interrogazione – aggiunge Giulia Morini – chiediamo all’Amministrazione Comunale, nel pieno rispetto delle leggi, di mantenere alta la vigilanza sulle attività di questa formazione neo-fascista. E’ necessario ricordarsi che Modena è città medaglia d’oro per la Resistenza e proprio per questo motivo non è tollerabile alcun insediamento di soggetti che fanno riferimento esplicitamente ai simboli e alle idee del fascismo e del nazismo”.