Quando plana l`avviso ai naviganti pronunciato da Renato Schifani, quel monito alla maggioranza affinché «sia compatta, altrimenti si torna alle elezioni», quell`invito al Parlamento che «deve sostenere il programma del governo», Giorgio Napolitano ha già avuto modo di difendere, come sempre ma con una nettezza che non lascia spazio a dubbi, il sistema parlamentare italiano contro ogni illusione presidenzialista, fosse pure propugnata dalla Seconda carica dello Stato. Dalla capitale di una Turchia che attende da quarant`anni di entrare nell`Unione Europea, e di fronte alla quale il Capo dello Stato valuta come «pretestuose» le obiezioni dei presidente del Parlamento europeo – il polacco Buzek – Napolitano risponde alla domanda di un giornalista che chiede se anche da noi potrebbe andar bene l`elezione del presidente della Repubblica a suffragio diretto, come ad Ankara sarà dal 2014. Di qui al presidenzialismo il passo è lungo, obietta anzitutto Abdullah Gul che è l`omologo turco di Napolitano e che gli è accanto in conferenza stampa. Ma il presidente italiano coglie il destro per ribadire che la forma «parlamentare resta per …