Più di mezzo milione di posti di lavoro bruciati in un anno, tempo durante il quale ill governo era impegnato a fare altro, e per questo nel giorno della manifestazione della Cgil il PD chiede una sessione di lavori del Parlamento dedicata alla crisi aziendali.
“In un anno sono stati bruciati 570 mila posti di lavoro di cui 300 mila di precari: una media di 50 mila posti in meno al mese. Questo il consuntivo di un anno da quando la Cgil lanciò l’allarme valanga disoccupazione”. E’ un bilancio amaro quello che ha fatto il segretario della CGIL Guglielmo Epifani al termine della manifestazione nazionale di ieri, sabato 14 novembre: “ La valanga che avevamo previsto non ha più neanche la ciambella di salvataggio della cassa integrazione, ma è fatto di mobilità, ristrutturazioni, chiusure e licenziamenti e ancora di altri precari senza tutela”.
Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, torna a chiedere una “svolta nella politica economica” del governo. Lo fa in un messaggio inviato al leader della Cgil Gugliemo Epifani nel quale sottolinea che “la vera exit strategy a cui dobbiamo dare priorità oggi è la exit strategy dalla disoccupazione di lunga durata e dalla stagnazione dei redditi da lavoro. Il governo ha perso 18 mesi preziosissimi, ha lasciato impoverire il nostro migliore capitale sociale e la nostra più innovativa capacità produttiva faticosamente irrobustita negli ultimi anni”. Ora per il leader del Pd serve una svolta: “Il Parlamento deve varare una vera manovra anti-ciclica a sostegno della domanda aggregata, quindi dei consumi delle famiglie e, per tale via, degli investimenti delle imprese, dell’occupazione, dei profitti, riqualificare e ridurre la spesa pubblica attraverso interventi mirati non tagli ciechi; riavviare la lotta all’evasione ed abbandonare i condoni”. Bersani nel messaggio individua “l’aspetto peggiore nell’occultamento dei problemi, la forzata rappresentazione di una normalità inesistente; si continua a ripetere che il peggio è alle nostre spalle, non è così per l’economia reale”.
“Il senso della nostra adesione a questa manifestazione sta nel fatto che condividiamo la preoccupazione della Cgil perché le risposte alle crisi aziendali del governo non sono sufficienti – ha dichiarato, a margine della manifestazione il vicesegretario del PD Enrico Letta – proponiamo una sessione parlamentare dedicata alle crisi aziendali”
C’è stato anche il botta e risposta tra il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, e il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. Dal ministro, sempre contrario alle manifestazioni dei sindacati sempre colpevoli di avere una posizione pregiudiziale nei confronti del Governo, è arrivata l’accusa di non leggere le proposte dell’esecutivo. Il segretario della Cgil ha risposto: “L’unica cosa che non può dire è che non leggiamo le proposte del governo. E’ che vorremmo leggere cose diverse. Non ce l’abbiamo con il governo ma con quello che il governo non fa”.
Lo stesso ragionamento del Presidente del PD, Rosy Bindi: “Il lavoro è un’emergenza nazionale e una questione centrale nella agenda del Pd. La crisi è ancora molto pesante e il governo non può continuare a minimizzare gli effetti drammatici, sociali e occupazionali che si scaricano su milioni di famiglie italiane”.
Marco Laudonio
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