“I partiti personalizzati svuotano la democrazia”, di Ilvo Diamanti
Mentre ieri l’Assemblea del Pd proclamava Pierluigi Bersani segretario del partito, Rutelli se n’era già andato, insieme ad altri ex-democratici. Anche se non è chiaro dove approderanno. Nell’orbita dell’Udc, probabilmente. Ne è convinto Casini, che ha preconizzato, per il proprio partito, il raddoppio della base elettorale. Anche se i sondaggi, per ora, non hanno rilevato variazioni nelle stime di voto dell’Udc e del Pd. Il quale appare, anzi, in crescita. L’Udc diverrebbe, in questo caso, un partito diverso. D’altronde, è una fase incerta, che coinvolge non solo Rutelli e Casini, il Pd e l’Udc, ma il sistema politico italiano nell’insieme. Scosso da tensioni trasversali agli schieramenti e ai partiti. Basta rammentare la turbolenza che investe, in questa fase, l’Idv, dove la leadership di Antonio Di Pietro subisce la concorrenza di Luigi De Magistris. Anche nell’altro versante, però, si colgono alcune crepe. Nel Pdl cresce l’insofferenza di alcuni leader nei confronti del protagonismo e delle scelte di Tremonti. E, parallelamente, cresce l’insofferenza di Tremonti verso le pretese degli altri ministri di condizionarlo – e di ridimensionarlo. …