Giorno: 4 Novembre 2009

“E Ghedini ha già scritto la legge che cancella i tre processi milanesi”, di Liana Milella

L´offensiva di Berlusconi per liberarsi definitivamente dei suoi tre processi milanesi (Mills, Mediaset e Mediatrade) è pronta. Sarà messa a segno a giorni al Senato ed è già stato scelto il senatore che ne porterà il nome, l´ex forzista Lucio Malan. L´avvocato del premier Niccolò Ghedini ha già definito il testo. Non lo conoscono ancora, e sono in grande allarme, né i finiani né la Lega. E per questo Giulia Bongiorno a metà pomeriggio s´incontra, nella sua stanza di presidente della commissione Giustizia della Camera, con Roberto Calderoli. Ed entrambi concordano sui timori per le centinaia di processi che rischiano di finire al macero con un impatto gravissimo sulla sicurezza. Tutto per cassare i tre del Cavaliere. Il meccanismo ideato da Ghedini è semplice: una prescrizione del processo, anziché del reato, che in futuro sarà scandito in tre termini di fase ciascuna di due anni. Due legislature fa, con ben altro intento, l´avevano ipotizzata i diessini Elvio Fassone e Guido Calvi, ma senza alcun successo e con più di una critica nel partito. Ma ora …

«Il pasticciaccio delle nuove classi», di Alessandra Ricciardi

I matematici paventano 5 mila esuberi dei prof di ruolo È l’ultimo tassello mancante della riforma della scuola avviata con il decreto legge n.112/2008. Quello del raggruppamento delle classi di concorso, che dovrà consentire di avere insegnanti pluriabilitati in grado di sortire un doppio effetto: insegnare su più cattedre, evitando sprechi e duplicazioni, e rispondere alle indicazioni didattiche delle nuove scuole superiori. Ma il regolamento, inviato al consiglio nazionale per la pubblica istruzione per il prescritto parere, presenta alcune incongruenze: come quella della classe di concorso di Matematica (A047) che verrebbe soppressa in quanto tale nei licei per diventare Matematica e Fisica. Anche perché l’insegnamento della Fisica, proprio con la riforma delle superiori, è stato esteso al primo biennio del liceo scientifico, che invece oggi prevedeva la sola Matematica. In questo modo però i prof di liceo abilitati all’insegnamento delle scienze matematiche andrebbero in esubero nel proprio istituto di titolarità. In assenza di adeguate misure transitorie, secondo le prime stime, la situazione di soprannumerarietà potrebbe interessare circa 5 mila insegnanti di ruolo. Le classi separate …

“La battaglia su un simbolo”, di Stefano Rodotà

Ancora una volta una sentenza prevedibile, ben argomentata giuridicamente, non suscita le riflessioni che meritano le difficili questioni affrontate, ma induce a proteste sopra le righe, annunci di barricate, ambigue sottovalutazioni. Dovremmo ricordare che le precedenti decisioni italiane, che avevano ritenuto legittima la presenza del crocifisso nelle aule, erano state assai criticate per la debolezza del ragionamento giuridico, per il ricorso ad argomenti che nulla avevano a che fare con la legittimità costituzionale. E, considerando il fatto che la nostra Corte costituzionale aveva ritenuto inammissibile per ragioni formali un ricorso in materia, s´era parlato addirittura di una “fuga della Corte”, nelle cui sentenze si potevano ritrovare molte indicazioni nel senso della illegittimità della esposizione del crocifisso. Nella decisione della Corte europea dei diritti dell´uomo di Strasburgo, che ha ritenuto quella esposizione in contrasto con quanto disposto dalla Convenzione europea dei diritti dell´uomo, non v´è traccia alcuna di sottovalutazione della rilevanza della religione, della quale, al contrario, si mette in evidenza l´importanza addirittura determinante per quanto riguarda il diritto dei genitori di educare i figli secondo …

Dal Blog di Marco Cattaneo, Direttore de Le Scienze: “Sulle tracce dell’uomo-bufala”

Da un paio di settimane a questa parte mi coglie una singolare forma di curiosità morbosa. Così, verso le dieci di sera, mi ritrovo rapito, in stato semi-ipnotico, non già da una nave extraterrestre, ma dalle diaboliche frequenze di Rai Due. Dura una mezz’ora, di solito, il catatonico stato di trance. Ma è bastato, in due puntate, a illuminarmi su svariati enigmi del mondo che ci circonda. Lunedì scorso apprendevo, dalla voce eccitata del conduttore, quasi in delirio estatico davanti al fascino di quelle antiche rovine, che la civiltà preincaica che secondo gli archeologi fondò la città di Tiahuanaco, in Bolivia, nei primi secoli prima di Cristo, sarebbe da retrodatare al 10.500 a.C. – la data della scomparsa di Atlantide (?????????) – se non addirittura al 15.000 a.C., un’epoca di cui non ci resta alcuna traccia storica. Alcuni studiosi (???) indipendenti ci facevano sapere, durante il servizio, che le datazioni arrivavano al massimo al 1500 a.C., ma ciò non spiegherebbe la peculiare posizione di Tiahuanaco, che sarebbe stata perfetta per rappresentare la posizione di alcune …

“Riforma dell’università: la selezione del docente”, di Daniele Checchi e Tullio Jappelli

La proposta di legge per la riforma dell’università prevede un’ampia delega al Governo che dovrà poi emanare molti regolamenti attuativi. Delle sue tre parti – governance degli atenei, qualità del sistema universitario, progressioni delle carriere dei docenti – cominciamo a esaminare la terza. Il suo un impianto dirigistico la espone a un forte rischio di manipolazione. La carriera accademica non appare particolarmente allettante per i giovani. E le nuove norme entreranno in vigore solo alla fine della legislatura. Troppo tempo per una riforma tanto urgente. La legge delega in materia universitaria presentata il 27 ottobre scorso è divisa in tre parti. La prima affronta i temi della cosiddetta governance degli atenei, la seconda la qualità del sistema universitario, la terza le progressioni delle carriere del personale docente. Affrontiamo qui i temi relativi alla terza parte, rimandando un’analisi delle altre a prossimi interventi. La legge, se approvata nell’attuale formulazione, prevede un’ampia delega al Governo che dovrà poi emanare molti regolamenti attuativi. Potrà inoltre essere modificata nel corso del dibattito parlamentare che, al contrario delle ottimistiche previsioni …

“Gli stipendi ridotti dei lavoratori stranieri”, di Federico Fubini

E’ bastata una domanda che pri­ma nessuno aveva mai posto, per gettare un fascio di luce su un mondo che ci illudevamo di co­noscere già. La domanda, apparente­mente innocua, è comparsa per la pri­ma volta a primavera scorsa nei 160 mila questionari che l’Istat distribui­sce per la sua rilevazione trimestrale sulle forze di lavoro. Chiedeva ai dipen­denti pubblici e privati di precisare la propria retribuzione netta, straordina­ri inclusi, tredicesime e quattordicesi­me escluse. Ne è uscita una seconda Italia. Un Paese che lavora (almeno) al­trettanto, svolge le stesse mansioni, e guadagna di meno. Spesso molto di meno. A volte scandalosamente meno, senza che questa differenza emerga ap­pieno nella consapevolezza degli italia­ni. Per i lavoratori dipendenti stranie­ri, che a dati ufficiali del secondo trime­stre 2009 sono l’8,3% degli occupati nel nostro Paese, la differenza di retri­buzioni rispetto a chi possiede la citta­dinanza è in media del 22,8%. Per gli uomini è del 18,9% ma per le donne sa­le al 28,4%: le dipendenti straniere gua­dagnano quasi un terzo di meno, an­che quando svolgono lo stesso lavoro delle italiane …

“Pochi volontari sulle strade, flop delle ronde fai da te”, di Vladimiro Polchi

“È prematura ogni valutazione – sostiene Giuseppe Forlani, prefetto a La Spezia e presidente dell’Associazione sindacale dei funzionari prefettizi – ma va detto che per ora le richieste dal territorio sono vicine allo zero. Il decreto è nato per regolamentare un fenomeno in corso, tenendo saldo il principio che non ci può essere alcuna sovrapposizione con le funzioni della polizia di Stato”. Forlani conferma che “neppure a La Spezia abbiamo ricevuto richieste di iscrizione negli albi della prefettura, ma c’è ancora tempo e sarà interessante vedere se il decreto riuscirà alla fine a intercettare il fenomeno”. Insomma, il rischio è che molte ronde già attive non chiedano un riconoscimento ufficiale, ma continuino ad agire informalmente sul territorio. I tecnici del Viminale invitano però a non trarre valutazioni definitive, perché “il regolamento sulle ronde prevede una fase transitoria di sei mesi, fino all’8 febbraio prossimo, che consente alle associazioni di volontariato già esistenti di continuare a svolgere le attività di sorveglianza senza necessità di iscrizione. L’effettivo contributo delle nuove associazioni quindi potrà essere calcolato e giudicato …