Giorno: 30 Ottobre 2009

«Niente sarà più come prima», di Mario Deaglio

Il prodotto interno lordo italiano è caduto al livello di dieci anni fa, la produzione industriale italiana, con il suo balzo all’indietro del venticinque per cento rispetto al marzo 2008, è precipitata al livello addirittura di vent’anni fa. Lo ha osservato ieri il governatore della Banca d’Italia nel suo intervento in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio. Proiettate su questo sfondo sgradevole ma ineludibile, le polemiche relative al taglio dell’Irap appaiono piuttosto meschine, prive del grande respiro necessario per uscire bene dalla crisi. Occorre infatti osservare che mentre la caduta produttiva è stata all’incirca uguale per tutti i Paesi avanzati – si colloca attorno al 5 – 6 per cento del prodotto lordo rispetto agli ultimi valori pre-crisi – per economie come quelle tedesca, francese e americana che normalmente crescono dell’1,5 – 2,5 per cento l’anno, ci vorranno 2-4 anni per tornare ai livelli produttivi precedenti, sempre che la fragilissima tendenza positiva degli ultimi 2-3 mesi si consolidi davvero. L’Italia, al contrario, se dovesse tornare alla crescita a passo di lumaca alla quale ci siamo …

Lodo su lodo…arriveremo a Roma

Berlusconi ci riprova: in cantiere il “lodo Ghedini” per trasferire nella capitale i processi in corso a Milano. Anm: “Pronti alla protesta”. Bersani boccia la prosposta di La Russa su un lodo Alfano “costituzionale”: “Noi crediamo nell’uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge”. Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a…barare. Il Berlusconi pensiero la vede così, soprattutto quando perdere la partita vorrebbe dire rinunciare alla poltrona e ritrovarsi ai polsi due bei braccialetti di ferro, al posto del solito Rolex. Contro la Corte costituzionale, che ha bocciato il suo lodo Alfano, contro la magistratura che osa trattare lui, il “primus super pares” come un comune mortale, contro l’opposizione che rifiuta una riforma della giustizia a misura di premier, scende in campo l’uomo della legge, l’avvocato Niccolò Ghedini. Evidentemente dimenticatosi di non essere il ministro della Giustizia, scavalca Angelino Alfano e propone la vera panacea ai problemi del premier: “Per i reati commessi dalle alte cariche il tribunale competente è quello di Roma”. Tutto da rifare, tutto da spostare. È questo il lampo di …