“Se lo stato premia gli studenti e poi mette la tassa sul merito”, di Sergio Rizzo
In Italia i record delle tasse non pagate (secondo alcune stime non meno del 30%) e dei condoni a ripetizione convivono felicemente con alcune assurdità fiscali che non hanno apparente spiegazione. Per anni, ad esempio, i contribuenti hanno pagato (e molti pagano ancora) l’Iva sulla tassa della spazzatura. Lo Stato è cioè riuscito a spillare soldi ai cittadini perfino tassando una tassa. Finché la Corte costituzionale non ha dichiarato questa pratica illegittima: la Corte costituzionale, avete capito bene. La domanda ora è se si dovrà scomodare la Consulta anche per l’ultima incredibile uscita dell’Agenzia delle Entrate. Che nella sua ottusità sarebbe addirittura esilarante, se non ci andassero di mezzo dei ragazzi meritevoli. Dal 2007 è previsto per chi esce dalla scuola media superiore con il massimo dei voti un premio di mille euro. Non risolve la vita, ma è un segnale che vuole incentivare il «merito», parola che da qualche tempo sta sulla bocca di tutti, ma proprio tutti, i politici italiani. Ebbene, quel premio è stato ora ridotto a 650 euro. C’è la crisi …