L´impresa è femmina. Sempre più femmina. La crisi economica non spaventa le imprenditrici. Nonostante l´anno critico le aziende guidate da donne o con forte presenza femminile continuano a crescere. E a Bologna e in regione lo fanno a ritmi più sostenuti che nel resto d´Italia.
Secondo l´ultimo rapporto di Unioncamere sono le donne a «salvare» l´impresa. A fronte di un calo generale dello 0,81 per cento delle aziende registrate tra giugno 2008 e giugno 2009 in Emilia-Romagna (circa 3.800 in meno in un anno) le società in rosa sono aumentate del 2% lungo la via Emilia. La crescita è addirittura del 3,35% nella sola Bologna che a dispetto di una sostanziale stabilità sul totale uomini-donne (meno 0,37%), con un balzo di 672 imprese al femminile fa segnare la nona migliore performance per aumento percentuale tra le province italiane.
Un tendenza generalizzata lungo la via Emilia. Sono infatti 1.956 le imprenditrici in più che alla faccia della crisi globale hanno aperto un´attività in Emilia-Romagna, regione che da sola contribuisce per il 54% al trend positivo dell´intero Nord Est e viaggia a un ritmo più sostenuto che il resto d´Italia che si ferma ad un aumento del 2%. Complessivamente 97.922 aziende, più di un quinto del panorama produttivo regionale, è in mani femminili. E non si tratta soltanto di piccole aziende familiari perché il 13% del totale è fatto di società di capitale, mentre le imprese individuali attive calano in un anno di circa 600 unità. I settori dove le donne sono in crescita? Oltre a quelli tradizionali del commercio all´ingrosso con 25mila imprenditrici attive, le attività immobiliari, l´informatica e la ricerca con quasi 14mila imprenditrici, più l´agricoltura con 15mila.
Aumentano anche le capitane d´industria extracomunitarie presenti in regione. Un anno fa quelle registrate erano 3.582, nel giugno 2009 sono invece 3.792, con un aumento di 210 unità che significa quasi il 6% in più.
La Repubblica/Bologna, 27 ottobre 2009