Hanno assassinato la Cooperazione allo Sviluppo. Mandante: il Governo Berlusconi. Lo strumento utilizzato: la Finanziaria 2010. Una denuncia argomentata. Un j’accuse pesantissimo che svela promesse mai mantenute, che inchioda alle loro responsabilità il Cavaliere parolaio e ministri di prima fila, come il titolare all’Economia, Giulio Tremonti, e il responsabile della diplomazia italiana, Franco Frattini. A investigare su questo assassinio annunciato è il Cini – Coordinamento Italiano Network Internazionali, composto da ActionAid, Amref, Save the Children, Terre des Hommes, Vis, Wwfe World Vision – in una affollato incontro pubblico al Senato, il Cini ha presentato un documento di analisi su «Finanziaria e Cooperazione allo Sviluppo». Le prove contro mandanti ed esecutori dell’assassinio della Cooperazione allo Sviluppo sono schiaccianti. PROMESSE MANCATE Mai così poche promesse mantenute come nell’anno del G8 italiano – denuncia il Cini – nonostante gli impegni e le dichiarazioni solenni dei leader mondiali, Italia in testa, con questa Finanziaria il «nostro Paese ignora gli impegni presi in ambito internazionale ed europeo per la Cooperazione allo Sviluppo e la lotta alla povertà nel mondo, e lo fa nell’anno delG8di cui ha avuto la presidenza ». La presidenza delle chiacchiere. Smentite dai fatti. Il “crimine” ha una data: 22 settembre 2009. Quel giorno è stato presentato il testo della Legge Finanziaria 2010. Un giorno funesto per la Cooperazione internazionale. Denuncia il Cini: «Si prepara un’altra manovra all’insegna dell’azzeramento della Cooperazione allo Sviluppo. Sono infatti previsti solo 326 milioni di euro, in termini reali il valore più basso dal 1996». L’ennesimo colpo alla Cooperazione allo Sviluppo giunge proprio nell’anno del G8 in cui l’Italia ha avuto la presidenza, portando il dato italiano dell’aiuto pubblico allo sviluppo/ Pil 2009 allo 0,16%, secondo stime preliminari elaborate da ActionAid, in attesa del dato ufficiale Ocse. Secondo il Cini «questa Finanziaria è del tutto inadeguata a garantire il rispetto degli impegni ribaditi al Vertice G8 dell’Aquila: 150 milioni di dollari per il Fondo Globale per la lotta all’Aids, alla tubercolosi e malaria, almeno 100 milioni di dollari per l’iniziative a sostegno della sicurezza alimentare. Infine la manovra 2010 non stanzia risorse neppure sufficienti ad avviare il versamento verso Banche e Fondi di sviluppo in scadenza tra 2009-2011 (334 milioni di euro in scadenza entro il 2010). SCOMPARSE INQUIETANTI Non basta. Con la Finanziaria 2010 ci si allontana sempre di più dagli obiettivi di sviluppo del millennio. Lo strumento del 5×1000 – denuncia il Cini – «è sparito da questa Finanziaria e non si hanno notizie neppure dei fondi del 2007». «Questa assenza – rileva il rapporto – va collocata inun contesto in cui sono giacenti in Parlamento, rispettivamente da maggio 2008 e febbraio 2009, due disegni di legge (ddl n. 486 e 1366) che definiscono i termini di una stabilizzazione del 5×1000, con l’intento di garantire a questo istituto la caratteristica norma di sistema, stabile nel tempo e dunque svincolata dalle contingenze di una manovra Finanziaria o da volontà politiche dell’ultima ora». Non basta ancora. «I fondi per i processi di integrazione e per le politiche migratorie sono praticamente azzerati». Il taglio di 406 milioni di euro rispetto agli stanziamenti autorizzati per il triennio nel 2008, ricorda il Cini, non ha solo ripercussioni sull’immagine internazionale dell’Italia. Gli effetti più preoccupanti riguardano i tagli al salario annuale di tutti gli insegnati kenioti, al salario di 76mila mila infermieri, al costo delle opere irrigue indispensabili in Africa, ai 15 milioni di vaccinati contro la poliomielite in Africa, alla terapia salvavita con farmaci antiretrovirali di prima-linea per 2,8 milioni di persone. Infine, ricorda il Cini, in Africa Sub-Sahariana la cooperazione allo sviluppo finanzia il 35-50% delle spese sociali e d’investimento a bilancio. Colpito e affondato per mano del Cavaliere delle promesse inevase
L’Unità, 15 ottobre 2009