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Bocciata l’Italia: deficit eccessivo

L’Unione europea avvia una procedura d’infrazione. Gozi: “Dal governo la solita superficialità sui problemi dei conti pubblici”.

La Commissione europea ha aperto una procedura d’infrazione sui debiti pubblici dell’Italia. Il nostro paese ha un deficit che non soddisfa i criteri del Trattato dell’ Unione Europea. Lo stesso destino è spettato ad altri otto paesi europei: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Slovenia, Slovacchia, Olanda e Portogallo. La Commissione ha affermato che i livelli di deficit necessitano un intervento “sebbene siano di natura eccezionale , in quanto siano principalmente conseguenza della grave recessione economica e delle sue dimensioni imprevedibili”. Ma si ricorda come il debito pubblico in Italia derivi in parte dagli effetti della crisi ed in parte da fattori strutturali, tra cui una spesa pubblica che rimane troppo elevata.

Il debito pubblico italiano è stato costantemente oltre il valore di riferimento del 60% previsto da Maastricht. Si prevede che quest’anno permanga sui valori del 115,1% del Pil: “non si può dire che siamo di fronte ad una diminuzione sufficiente ai sensi del Trattato e del patto di stabilità e di crescita”, ha affermato la Commissione europea. Joaquin Almunia, commissario Ue agli Affari Economici e Monetari, ha dichiarato che il patto di stabilità europeo “è abbastanza flessibile da conciliare stimoli fiscali di breve periodo con il consolidamento dei conti pubblici nel medio termine”, ha poi aggiunto Almunia che “ è il momento di definire exit strategy coordinate affinché, al momento giusto, possiamo iniziare ad abbassare i crescenti livelli di debito”.

Nel rapporto della Commissione è possibile osservare come la crescita reale del pil in Italia sia stata al di sotto della media della zona euro dagli anni ’90, a causa di una crescita debole della produttività. Il rallentamento globale avrebbe colpito un’economia già debole.

Il Ministro del Tesoro Giulio Tremonti, al fine di mascherare la portata del problema, ha fatto notare come il deficit eccessivo sia un problema comune a molti paesi: 20 su 27. Ha fatto notare come i problemi siano dovuti, per la stragrande maggioranza, alla crisi economica mondiale. Ricordiamo che l’Italia è stata l’unica nazione europea a non investire neanche l’1% del Pil in misure anticrisi.

Sandro Gozi, capogruppo del Pd nella commissione Politiche europee della Camera, sostiene che “il governo ha sempre espresso una sorprendente superficialità, del tutto fuori luogo, sui problemi dei nostri conti pubblici visto che dall’Unione Europea arriva ora un richiamo che suona come una sonora bocciatura. È vero che il deficit, come si è affrettato a spiegare il Ministero dell’Economia, non è peggiorato rispetto a quello di altri paesi membri. Tuttavia, è anche vero che il governo italiano è quello che meno di tutti gli altri ha adeguato le proprie politiche alla necessità di far fronte ai buchi di bilancio e di fronteggiare la crisi economica”.

Il senatore Tiziano Treu ha dichiarato che “preoccupa invece che il governo, nonostante la tendenza del nostro Paese sia tra le peggiori per deficit ed indebitamento, non abbia fatto nulla per imprese e lavoro pubblico. È una inerzia pericolosa che pagheremo a lungo”.

La Vice Presidente della Camera dei Deputati Marina Sereni: “Invece di citare i sondaggi questo governo dovrebbe guardare gli altri numeri che preoccupano il Paese, che rendono più fragili i nostri conti pubblici e la nostra economia. Insomma spesa fuori controllo, prodotto interno lordo in caduta libera, il peggior dato dal 1980, disoccupazione in crescita con percentuali che potrebbero superare il 10%. E di fronte a questo Tremonti presenta una finanziaria leggera e inefficace parlando di conti a posto…”.