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“Scudo fiscale, ok finale della Camera sul filo”

Il via libera al decreto che contiene anche le norme sullo scudo fiscale è arrivato, per maggioranza e governo, sul filo di lana. Sono stati solo 20, infatti, i voti di scarto tra i no (250) e i sì (270).

La maggioranza richiesta per l’ok al provvedimento era di 261 e i deputati del centrodestra erano solo in 9 in più del richiesto.

Diverse le assenze nei banchi della maggioranza e dell’opposizione al momento del voto finale sul decreto correttivo del dl anti-crisi che contiene anche le misure sullo scudo fiscale. Il via libera è passato con soli 20 voti di scarto. Del Pd mancavano 22 deputati, 6 dell’Udc e 1 dell’Idv. Della maggioranza mancavano, invece, 31 parlamentari del Pdl e 4 della Lega. Cinque le assenze nel gruppo misto.

Questo l’elenco completo degli assenti nel Pd: Ileana Argentin, Paola Binetti, Gino Bucchino, Angelo Capidicasa, Enzo Carra, Lucia Codurelli, Furio Colombo, Sergio D’Antoni, Stefano Esposito, Giuseppe Fioroni, Antonio Gaglione, Dario Ginefra, Gero Grassi, Oriano Giovanelli, Antonio La Forgia, Linda Lanzillotta, Marianna Madia, Margherita Mastromauro, Giovanna Melandri, Lapo Pistelli, Massimo Pompili, Fabio Porta, Giacomo Portas. I deputati del Pd in missione erano Gianni Farina e Antonio Misiani. Furio Colombo nel seguito della seduta ha protestato perché il suo voto non è stato conteggiato tra quelli contrari ed ha chiesto la correzione del tabulato.

La presidenza del gruppo del Pd alla Camera prenderà «immediate sanzioni» per i deputati che erano assenti ingiustificati al momento del voto finale sul decreto con lo scudo fiscale. In relazione al voto finale,la Presidenza del gruppo Pd della Camera rende noto che la presenza dei deputati democratici è stata dell’88.43% e che «dei 216 deputati erano assenti in 22, in quanto il voto dell’onorevole Colombo, presente in aula, non è stato registrato elettronicamente, ma è stato prontamente segnalato e corretto».

Undici parlamentari erano assenti per malattia e due in missione per la Camera ma «per gli assenti ingiustificati, che comunque non sarebbero stati determinanti ai fini del voto, la presidenza del gruppo prenderà immediate sanzioni». Pistelli e Lanzillotta hanno precisato di essere a Madrid su incarico del Pd.

A dichiarare astensione è stato in particolare il repubblicano Giorgio La Malfa che ha espresso dissenso per il provvedimento dello scudo fiscale che, ha detto rivolgendosi al ministro Tremonti, «è il segno del fallimento della politica economica» che è in realtà una «politica del giorno per giorno». Per il resto il voto ha ribadito le note posizioni espresse in questi giorni con la maggioranza da una parte e tutte le opposizioni a contestare il provvedimento che ora passa alla firma del presidente della repubblica.

Negativo il giudizio della Cgil. “E’ una scelta molto grave, una vera offesa per i contribuenti onesti», ha detto il segretario nazionale Guglielmo Epifani. «E’ insieme un condono e un’amnistia, con l’aggravante dell’anonimato che – secondo Epifani – insieme all’impunità per il falso in bilancio e di altri reati penalmente perseguibili, costituisce l’aspetto peggiore del provvedimento: è sbagliato premiare in questo modo chi ha infranto la legge. Grazie all’anonimato di fatto scompare il confine tra capitali leciti, anche se illegalmente esportati, e capitali illeciti tout court. La norma va in senso esattamente contrario alla lotta dall’evasione fiscale”.

L’Unità, 2 ottobre 2009

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