“L’istruzione in Italia tra immobilismo e tagli”, di Massimo Giannini
Come ogni anno, la pubblicazione del rapporto OCSE Education at a Glance rappresenta un momento di riflessione sulle tematiche legate all’istruzione e alla qualificazione professionale dei lavoratori, giovani o meno. Valutare un sistema formativo è molto complesso, perché necessità di un approccio multidisciplinare – dal pedagogico all’ingegneristico-gestionale – e sintetizzarlo in tabelle e grafici rischia di essere riduttivo, anche per il fatto che spesso i numeri non sono direttamente confrontabili tra loro, a causa del diverso modo con cui vengono rilevate e quantificate le poste in gioco. I dati andrebbero poi incrociati con quelli legati alla performance individuale, prima sui banchi di scuola – ad esempio attraverso l’indagine Pisa – e poi con quelli lavorativi. E’ ormai consuetudine vedere il processo di formazione individuale come qualcosa che non si esaurisce in un tempo preciso ma che coinvolge tutta la vita lavorativa di un individuo – il cosideetto “life-long learning”. Volendo comunque tentare una sintesi del voluminoso rapporto Ocse, possiamo dire che a prima vista i dati non appaiono così deludenti: basta citare la forte crescita …