“La distruzione del lavoro”, di Tito Boeri
In questa recessione abbiamo sin qui perso 562mila posti lavoro. È la cifra cui si giunge depurando dalle statistiche da ieri finalmente disponibili sull´andamento dell´occupazione dall´inizio della recessione al giugno 2009, i dati sul lavoro degli immigrati, viziati come sempre dalla complessità delle politiche di regolarizzazione nel nostro paese. È un conto destinato probabilmente a peggiorare nei prossimi mesi, dato che l´occupazione reagisce sempre con ritardo all´andamento dell´economia. E dato che molti lavoratori hanno già esaurito la durata massima dei trattamenti di Cassa Integrazione. Tre posti di lavoro su quattro distrutti dalla crisi sono contratti a tempo determinato, collaborazioni coordinate e continuative e altri lavori autonomi che probabilmente malcelano posizioni di lavoro subordinato. Sono tutte posizioni non coperte dagli attuali ammortizzatori sociali considerati dal ministro del Lavoro e da quello della Funzione Pubblica (che gestisce di fatto i contratti di lavoro dei molti precari della nostra Pubblica Amministrazione) i “migliori del mondo”. Le perdite occupazionali più consistenti si registrano nel Mezzogiorno (-4 per cento), dove domina la piccola impresa, da cui si accede, nel migliore …