“La scuola ‘zero euro’, pagano le famiglie”, di Maria Novella De Luca
ROMA – L’ultima notizia è che mancano i registri. Ossia quei fondamentali e temutissimi libri dei prof che servono per fare l’appello, dove vengono annotati i voti e i giudizi, l’attività scolastica e quella extrascolastica, la vita normale insomma di una classe di bambini o ragazzi, in un’Italia che si vorrebbe efficiente e competitiva. Scuola, le casse sono vuote e la povertà incombe. I bilanci sono in rosso e anche le briciole sono state spazzate via. Se i prof sono costretti a fotocopiarsi il registro, perché di soldi per comprarne di nuovi non ce ne sono più, a Palermo i tagli hanno fatto scomparire bidelli e ausiliari, e una delle conseguenze è che non c’è più nessuno che accompagni i bambini al bagno o li sorvegli nell’ora della mensa. Accade ovunque, al Nord come al Sud: l’anno scolastico 2009/2010 è iniziato da pochi giorni e la scuola italiana manda bollettini da tempo di guerra. Per il secondo anno consecutivo il ministero dell’Istruzione ha erogato “zero euro” per i fondi ordinari, mentre centinaia di istituti attendono …