“Schiaffo alla verità e al Parlamento”, di Edmondo Berselli
Il clima è livido, l’azione del governo è torva; dopo l’attacco ad Annozero del ministro Claudio Scajola per conto del premier, ieri c’è stata la minacciosa invasione di campo del viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani, che ha prospettato un’istruttoria sul programma di Michele Santoro, perché si esamini se sono stati rispettati i termini del contratto di servizio. In sintesi: il governo interviene sui contenuti di una trasmissione; nei fatti mostra di pretendere la testa di un conduttore, prospetta la soppressione di un programma, e in generale assesta un colpo formidabile al principio della libertà di espressione. In primo luogo: la Rai non è proprietà del governo, anche se il regime di occupazione manu militari delle reti e dei tg pubblici è già una realtà. Ha il Tesoro per azionista ma risponde alla commissione di vigilanza, cioè al Parlamento. Quindi il cosiddetto servizio pubblico è il frutto di un equilibrio molto delicato, su cui il governo sta intervenendo scorrettamente a piedi uniti, con l’intenzione evidente di mettere definitivamente la mordacchia all’informazione pubblica. È superfluo chiedersi il …