Mese: Settembre 2009

«Terzo millennio. Ha ancora più senso nel mondo in crisi parlare di destra e sinistra», di Nadia Urbinati

L’esplosione della crisi finanziaria ha fatto emergere concezioni razziste. Bobbio aveva con grande acume intravisto i sintomi di questa rinascita antidemocratica. Il «come» si risponde all’immigrazione è la misura della moderna democrazia «Destra e sinistra», il classico di Norberto Bobbio Quando uscì questo libro, le categorie di “destra” e “sinistra” sembravano anacronistiche. Norberto Bobbio lo scrisse per contestare questa opinione e dimostrare, col suo inconfondibile metodo che combinava esame analitico dei concetti e riferimenti storici, che quella distinzione era invece non solo pertinente ma anche irrinunciabile, soprattutto nelle società democratiche. Di anacronistico c’era semmai l’abitudine a identificare quelle categorie con le ideologie emerse durante la guerra fredda, quando autorevoli studiosi liberali avevano attribuito a destra e sinistra una identica, seppure opposta nei fini, propensione illiberale e totalitaria: nell’un caso per realizzare l’utopia della perfetta libertà e nell’altro per resistere a quell’utopia con determinazione e anche violenza. Bobbio dimostrava con forti e chiari argomenti che anche quando ne fossero state spuntate le ali estreme e radicali, destra e sinistra restavano comunque distinte, significando anzi «contrapposti programmi …

«I sicari della libertà», di Giorgio Bocca

Che cosa è la libertà di stampa? Per stare al presente e al concreto è qualcosa che l´attuale capo del governo non ha mai apprezzato né coltivato. Guglielmo Zucconi e il sottoscritto, chiamati nel 1983 come esperti d´informazione a preparare il telegiornale di Canale 5, la sua televisione, ci trovammo di fronte a questa sorpresa (nostra non sua): che a lui l´informazione importava solo in quanto pubblicità e potere. E che, avendo già l´una e l´altra con la struttura di Publitalia e con l´alleanza con Craxi, del telegiornale avrebbe fatto volentieri a meno. Infatti lo ritardò per anni. La libertà di stampa per Silvio è un lusso, una stranezza, uno snobismo che viene dopo la pubblicità e «il fare», inteso come buon affare. Che cosa è la libertà di stampa? Per stare al presente e al concreto è un bene di cui l´uomo moderno non può fare a meno e che rimpiange se ne è privato. Generazioni di uomini sono vissute senza democrazia e senza libertà d´informazione nei secoli passati. Oggi, dopo la Riforma, le …

«La comunità degli individui liberati», di Bruno Gravagnuolo

A Modena fino a domani il Festival della Filosofia alle prese con il concetto di comunità. Ma in una chiave alternativa rispetto all’uso conservatore del termine. Ne parlano Remo Bodei, Salvatore Natoli, Carlo Sini e Carlo Galli La tradizione. A destra Il legame comunitario è una piovra contro i singoli Inutile nasconderlo. La nozione di «comunità», per storia, significato ed uso, non appartiene alla costellazione delle idee progressiste. Al contrario, fin da quando nel 1877 il sociologo Ferdinand Toennies, preceduto in Germania da una robusta tradizione romantica, la lanciò nell’arena delle idee filosofiche, «comunità» fu subito sinonimo di insieme di legami naturali, che avvolgevano prescrittivamente il singolo. Fino a dar senso all’interezza della sua vita. E il tutto contro l’aridità e l’anarchia meccanica della Civiltà tecnica. Democratica, anonima, atea e senza valori. Perché invasa da troppi valori in lotta tra di loro, come ribadì Max Weber dopo Toennies. Però malgrado tutti questi presupposti, accade che il Festival della filosofia di Modena in onda sulle piazze a Modena, Carpi e Sassuolo da ieri a domani sera …

“Scuola, sfilano in tremila la protesta monta le tende”, di Ilaria Venturi

Il corteo anti-Gelmini. Cena offerta dallo stand Libera Terra della Festa dell´Unità e servita dai volontari Cgil Una maestra: prima vado in pensione, poi le canterò al ministro IL corteo è aperto dallo striscione “No ai tagli alla scuola pubblica” e sono soprattutto gli insegnanti precari a portarlo. Poi lo striscione dei bambini: “Difendiamo la scuola pubblica”. Loro saltano allegri, gridano “Bhuu Gelmini”. Nemmeno gli organizzatori si aspettavano di essere in tanti, temevano la stanchezza dopo un anno e più di cortei, notti bianche e fiaccolate contro la riforma e i tagli del ministro Gelmini. Invece in tremila sfilano ancora, è il popolo della scuola che ieri si è fatto di nuovo sentire. Ad appena quattro giorni dalla prima campanella. Via Rizzoli, poi via Zamboni, la sosta in via De´ Castagnoli, davanti all´ufficio scolastico regionale, verso le sei e mezza del pomeriggio. I precari cantano, sulle note di Bella Ciao, “La Gelmini non la vogliamo perché la scuola farà morir”, poi il coro “Giù le mani dalla scuola”. Ancora striscioni, insegnanti, genitori e bambini, tantissimi, …

La “Ronda nera” a Roma

In camicia ocra, pantaloni neri, uno stemma tricolore e un’aquila con la scritta Spqr circa dieci persone si sono ritrovate in Piazza della Repubblica a Roma per la prima uscita nella capitale dei volontari della Guardia Nazionale Italiana. Tra loro, Maria Antonietta Cannizzaro, presidente nazionale Msi-Dn. Che dice: “Presto ripeteremo l’iniziativa anche in periferia”. Hanno percorso le vie centrali di Roma in schiera e con il braccio destro alzato in segno del saluto del legionario. Sdegno e risa da parte dei passanti. Lancio di coriandoli e stelle filanti da parte di un consigliere provinciale della Sinistra, Gianluca Peciola. Alla guida dei militanti, il presidente del partito nazionalista Gaetano Saya, rinviato a giudizio nel 2004 per propaganda di idee fondate sull’odio razziale e nel 2005 ai domiciliari per aver creato all’interno del dipartimentimento studi strategici antiterrorismo una sorta di polizia parallela. Ed è subito bufera politica. «Ora basta! Non va sottovalutata l’iniziativa delle cosiddette Ronde Nere», dice il segretario del Pd Lazio Roberto Morassut. «Il sindaco – aggiunge – deve dare un segnale netto e inequivocabile …

«Luci e ombre nel fondo per l’università», di Matteo Turri

La ripartizione del finanziamento statale rappresenta l’atto fondamentale di governo del sistema universitario da parte del ministero. Dal 1994 le risorse sono trasferite con modalità che favoriscono una responsabilizzazione degli atenei. Il ministro Gelmini in luglio ha dato risonanza all’assegnazione del 7 per cento del Ffo sulla base di criteri meritocratici. Positivo che la quota ottenuta da ciascuna università si basi sulla capacità di produrre ricerca e didattica di qualità. Le ombre riguardano invece il modo in cui il processo di erogazione è stato gestito. BREVE STORIA DEL FFO Uno dei momenti principali dell’ancora incompiuto percorso di autonomia degli atenei statali italiani è la norma della Finanziaria del 1994 (legge n. 537/1993) che ha istituito il Ffo, Fondo di finanziamento ordinario, ovvero una assegnazione annuale complessiva per le spese di funzionamento degli atenei. Prima di allora le università ricevevano dal ministero finanziamenti suddivisi in oltre venti capitoli, ognuno dei quali vincolati a specifiche spese. Con il sistema in vigore dal 1994 vi è un unico stanziamento, nell’ambito del quale le università sono libere di decidere …

La strage di Kabul, lunedì i funerali di stato per i 6 militari uccisi. Governo diviso sulla missione

Rientrano domani o domenica mattina le salme dei sei parà della Folgore uccisi nell’attentato a Kabul. Lunedì si terranno i funerali di stato nella Basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma, e sarà decretato il lutto nazionale, con un minuto di silenzio nelle scuole e negli edifici pubblici. I militari uccisi sono stati promossi a grado superiore. Allestito il sacrario nel palazzo dello Stato maggiore dell’Esercito. Intanto il governo è sempre più diviso sul futuro della missione in Afghanistan. Un invito a mantenere la barra dritta arriva dal presidente della repubblica Napolitano che tornerà da Tokio per presenziare ai funerali dei sei militari uccisi. «Non credo ci sia nulla da rivedere nella missione italiana in Afghanistan», ha detto parlando con i giornalisti a Tokyo. Il capo dello Stato ha fatto riferimento alla posizione assunta dal responsabile esteri del Pd Piero Fassino, aggiungendo che «non trapela nessuna divisione da quella parte». Alla domanda sulle posizioni della Lega e nella maggioranza, Napolitano ha risposto: «Questo chiedetelo al presidente del Consiglio». Quindi, riprendendo il discorso, ha …