«Un partito che discute e vota in modo così forte è un esempio di democrazia. Il Pd è la risposta per il secolo nuovo» In uno scenario in cui i partiti sono sempre più macchine di potere o di propaganda al servizio di un leader solitario, il fatto che centinaia di migliaia di italiani abbiano discusso e votato è un evento di grande valore non solo per il PD, ma per la vita democratica del Paese. I risultati fino ad oggi noti segnano un esito di grande equilibrio: il divario tra Bersani e Franceschini, in voti assoluti, appare contenuto ad alcune decine di migliaia di voti e assegna un rilievo ancora più significativo alle primarie del 25 ottobre, il cui esito appare del tutto aperto. A oggi Franceschini risulta essere il candidato con maggiori consensi in Valle d’Aosta, Friuli, Marche, Lazio e Sicilia e ottiene risultati superiori alla sua media nazionale in Veneto, Toscana, Umbria e Basilicata, dove la differenza tra i primi due candidati è minima. Significativo poi è che in regioni dove il PD ha i maggiori voti, l’esperienza di governo locale più consolidata e il partito più strutturato e radicato come ad esempio in Toscana, Umbria, Marche Franceschini raccoglie un consenso alto e largo, confermandosi il candidato che più unisce le diverse anime del PD e meglio ne rappresenta il pluralismo. E anche in Emilia, dove Bersani giocava su un terreno nettamente più favorevole, Franceschini ottiene risultati superiori alle previsioni. E buone performance realizzano anche i candidati segretari regionali della mozione.
Il nostro statuto assegna alle primarie il compito di scegliere il Segretario. Per questo chiederemo agli iscritti e a tutti gli elettori del PD cioè a quegli elettori che credono in noi, ci hanno votato, ci hanno affidato le loro speranze di esserne protagonisti andando a votare il 25 ottobre. Ed essendo la mozione che più crede nelle primarie, lavoreremo perché vi partecipi il più gran numero di cittadini, perché quanto più ampia sarà la base di consenso e di legittimazione del Segretario eletto, tanto più sarà autorevole e riconosciuto nella società italiana e in grado di guidare un’alternativa credibile a Berlusconi.
Dal voto tedesco la conferma di quel che già il voto europeo aveva detto: il nuovo secolo ci consegna temi la globalizzazione sull’uscio di casa, la precarietà del lavoro, la crisi fiscale, l’immigrazione, la sicurezza dei cittadini di fronte ai quali quel che funzionava bene nel `900, non appare sufficiente oggi. Né basta pronunciare la parola “sinistra” per offrire risposte che invece chiedono una coraggiosa innovazione culturale e politica, unica strada per dare risposte concrete e credibili a problemi veri evitando che opinioni pubbliche inquiete e impaurite volgano lo sguardo a destra. D’altra parte il PD lo abbiamo fatto proprio per questo: per mettere in campo un pensiero nuovo per un secolo nuovo. E il Congresso è l’occasione per offrire all’Italia un progetto che restituisca sicurezze, speranza e fiducia ai cittadini.
L’unità 29.09.09