I docenti precari che speravano di passare di ruolo ricorrendo al giudice possono metterci una pietra sopra. Idem per coloro che hanno un ricorso pendente per ottenere aumenti di stipendio legati all’anzianità di servizio. La pietra tombale su queste aspettative è stata messa dal governo con il decreto legge 134/2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 25 settembre scorso, che riportata la norma salva-precari espunta dal decreto legge Ronchi. La presidenza della repubblica contestava l’estranietà della norma sulla scuola rispetto alla materia del dl comunitario e così il governo ha fatto ricorso a un autonomo dl. Questo dispone un’integrazione alla legge 124/99 che suona più o meno così: niente stabilizzazione del rapporto di lavoro dopo 36 mesi e niente scatti di anzianità. E per contro: stipendio fermo al livello minimo (anche dopo vent’anni di servizio) e quando finisce il contratto chi si è visto si è visto. Vanno in fumo, quindi, le speranze di tanti precari che avevano avviato ricorsi davanti al giudice facendo leva su quanto previsto dal decreto legislativo 368/2001, il quale dispone che, una volta trascorsi «i trentasei mesi comprensivi di proroghe e rinnovi, indipendentemente dai periodi di interruzione che intercorrono tra un contratto e l’altro, il rapporto di lavoro si considera a tempo indeterminato».
ItaliaOggi, 29 settembre 2009