“Sarò un bravo laico” intervista a Dario Franceschini di Marco Damilano
“Ovunque vada, l’applauso più forte lo ricevo quando parlo di laicità” spiega quasi stupito Dario Franceschini. Per forza, viene da rispondergli: per elettori stressati da mesi di interviste di Paola Binetti e non meglio precisate “posizioni prevalenti” è come il pane agli affamati. Il segretario uscente in corsa per le primarie, cattolico democratico, fa un passo in avanti: “Sul testamento biologico il Pd discuterà e deciderà: la posizione sarà una”. Si fa coraggio e prova a dire la sua su pillola Ru486, ora di religione, gay e coppie di fatto. Il popolo del Pd chiede più laicità ai dirigenti del partito: c’è carenza della materia? “Abbiamo fatto la scelta di un grande partito con la consapevolezza che non sarebbe stato identitario, nascendo dall’incontro tra filoni culturali diversi. Un tempo ci saremmo divisi su altre questioni, oggi sono i temi eticamente sensibili ad appassionare. Pochi anni fa nessuno avrebbe saputo fare distinzione tra accanimento terapeutico, eutanasia, alimentazione forzata, oggi sono questioni di dibattito politico. E in futuro saremo sempre più costretti a confrontarci con queste scelte”. …